giovedì 20 marzo 2014

DE GUSTIBUS

Un articolista de “La Stampa” (del 20/3/ us, a pag 1), riferendosi a Berlusconi, intitola un Suo breve articolo: “L’Innominato”, esponendo che, non potendolo nominativamente identificare con il nomignolo di “ Cav” (poiché Cavaliere non è più) o “Presidente”, per evitare di confonderlo con altri personaggi politici, identificabili con soprannomi identici (D’Alema ed altri “politici in pensione”) potrebbe significativamente denominarsi (e non certo “benevolentiae causa”) come il “papà di Matteo, ovviamente “Renzi “. Quest’ultimo, se BW non erra, è stato regolarmente e democraticamente dal PD. Che è uno dei partiti di maggioranza che attualmente sostiene il governo. O che forse per essere legittimato a svolgere le funzioni attribuitegli dalle anzidette qualifiche (di segretario del PD e di Presidente del Consiglio) avrebbe dovuto essere eletto da un’assemblea di giornalisti. Magari de “La Stampa” ?

Bluewind

3 commenti:

  1. Qualcuno dice che le paternità siano spesso (sempre?) in forse . Si spiegherebbe così "anche" l'imbastardimento del PD ,una volta Luce vera ora molto di lampione. Impietosamente senza illusioni ma ugualmente sempre positiva. Ciao, Mirka

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    1. Rimane comunque pur semmpre la luce (di un lampione a gas). Ciao. Mimmo

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  2. Rimane però sempre la luce (di un lampione a) gas . Ciao. Mimmo

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