giovedì 28 febbraio 2013

Proletari...ma non troppo (autogoal)

 PROLETARI…MA  NON TROPPO (Autogoal)

L’autogoal era stato, inconsapevolmente, preparato sin dall’inizio. Sulla premessa mentale che la borghesia si fosse in gran parte dissolta e si fosse altresì proletarizzata (usi e consumi compresi). Non ci si rese conto che ciò era avvenuto ma solo pro forma, per non essere fuori moda, da parte di coloro che nel contempo erano divenuti proprietari di case, sia pur gravate da un mutuo, ma che non volevano subire il peso di una fiscalità troppo aggressiva. E, perdurando ed aggravandosi il disagio, c’è stato chi si è astenuto dal votare e chi ha dato il proprio consenso a quel movimento che appariva del dissenso, (ma senza spese) e che, a tal fine, fosse propugnatore di una deregulation che ponesse fine ad una gestione troppo spendacciona. Tutto ciò spiegherebbe sia il “recupero” di Berlusconi sia il successo dei Grillini. (Dimenticavo…) C’è anche chi si troverà a combattere, con un passero in mano, contro un esercito di tacchini imbestialiti (discesi, questa volta, dal tetto).

Bluewind

mercoledì 27 febbraio 2013

Se "sei personaggi" sembrano pochi



Se”sei personaggi” (sembrano pochi).

(Lo sono). Poiché potremmo essere tutti noi. Come Pirandello ha cripticamente espresso nelle sue opere. Con una criptazione aforistica ancora più intensa nei “sei personaggi…” [e la cui decriptazione consentirebbe di svelare più a fondo la dimensione innovativa dell’espressionismo (S,Becket,B.Brecht, A.Berg, Darrida…e tanti altri)] Scongiurando l’eventualità che l’espressionismo  appaia solo come una forma di pessimismo. Ed i sei personaggi, con felpata, aforistica ironia, il loro autore (Pirandello) ritiene siano alla ricerca di interventi esterni. Cioè di qualcuno che (regista, scrittore o capocomico) si occupi finalmente della loro vicenda. Ricerca peraltro senza nessun esito e che non avrà, neanche in seguito, alcun esito.. Poiché i sei personaggi (come tutti noi) sii trovano immersi (sin dalla nascita) in una palude esistenziale. Fatta di condizionamenti apparentemente virtuosi. Dai quali non riusciranno mai a liberarsi. Fino a quando non si accorgeranno che la palude (esistenziale) sta dentro di loro. Non fuori. Ovviamente questa potrebbe essere solo una ipotesi. Ma nessuno ci ha pensato (prima).
(Di tutte le cose certe la più certa è – forse – il dubbio. B. Brecht)

Bluewind.

martedì 26 febbraio 2013

E' tutta colpa dell'antimateria



E’ tutta colpa dell’antimateria (Romeo e Giulietta)

E’ sostanzialmente un visionario (Paul Dirac) colui che si è accorto dell’antimateria. Che coesiste inseparabilmente accanto alla materia e ne costituisce la negazione o/e l’antitesi, la sua negatività. L’equazione del reale elaborata da Dirac contiene come risultante non una sola soluzione ma due. Ognuna delle quali contraddice l’altra ma ambedue sono esattissime. (In matematica un equivalente potrebbe essere la radice quadrata di 25 che è al tempo stesso +5 e -5).E’ come guardarsi allo specchio ed accorgersi che la propria parte destra è spostata, visivamente, a sinistra e viceversa, per la parte sinistra).  Lo stesso o quasi avviene per la materia e l’antimateria che coesistono ambedue contemporaneamente e sembrano formare quasi la stessa unicità. (anche se così non è). Ma guai ad avvicinarle troppo, per osservarle meglio. Potrebbero auto annientarsi in una gigantessa, incontrollabile esplosione.

A volte è così anche nella nostra vita. Allorchè un eccesso di odio o di amore può determinare la tragedia. Così potrebbe essere anche per la triste vicenda di Romeo e Giulietta. Ambedue vittime di se stessi, di un padre, che per il troppo affetto è desideroso di offrire alla figlia il meglio della vita, di un frate troppo impiccione, approssimativo ed invadente, di due giovani troppo frettolosi vittime, anch’essi, di un odio interfamiliare ed abitudinario troppo intenso. E’, forse, il troppo che potrebbe costituire l’antinomia, l’antimateria della nostra stessa esistenza. E che, a volte potrebbe, forse, dare un qualche non marginale contributo alla sua definitiva conclusione.

Bluewind

lunedì 25 febbraio 2013

Il fascino del proibito (tra lo stupito ed il divertito)



IL FASCINO DEL PROIBITO (tra lo stupito ed il divertito)

Portato dalle 3 Fermen in Italia (cfr Repubblica e La Stampa). Che fornisce, all’attuale competizione elettorale, ciò che in effetti le mancava. Un pizzico di proibito, una contestazione (per così dire) peraltro senza spese. Perché le 3 Fermen, a differenza delle loro colleghe in Russia, non rischiano  quì in Italia, (fortunatamente)  proprio nulla. (o quasi nulla) (Tranne l’eventualità di una scrittura cinematografica, ben retribuita). Un’altra contestazione, senza peraltro volerla parametrare a quella precedente, è quella di Ingroia, che ha asetticamente e civilmente accusato Bersani e Berlusconi di aver rilasciato un’intervista all’Unità (il primo) e di aver attaccato la magistratura (il secondo), violando ambedue il “silenzio elettorale” legislativamente imposto.

Bluewind

domenica 24 febbraio 2013

L'ATTESA




L’ATTESA

E’ in attesa. Di qualcosa. Che non si verificherà mai. ( Il cane attende il risveglio dell’amata padrona. Che non è più tra i viventi). L’immagine è quella di un dipinto di Piero Di Cosimo (del 1945) . Tratto da una fiaba di Nicolò da Correggio.. Recitata in occasione delle nozze di una Estense. Ciò che attrae nell’immagine è non già (solo)  l’abilità raffigurativa dell’autore ma fondamentalmente il fatto che sia riuscito a ritrarre un qualcosa di incorporeo. Una dimensione. Che è quella dell’attesa.  Ambiguamente ed emblematicamente accompagnatrice della stessa esistenza umana.

Bluewind

sabato 23 febbraio 2013

IL FASCINO SALVIFICO (dello statu quo)


IL FASCINO SALVIFICO (dello statu  quo)

E’ fatta. Il teorema è fondamentalmente salvifico (degli insalvabili). Iniziando dalla premessa che, per noi, “i cattivi sono sempre gli altri”. E cioè: “gli evasori, i mafiosi, i corruttori, gli affondatori di imprese, i ciechi che vedono, i figli di incapaci, i burocrati inamovibili..” (e quanti altri). Oltre a coloro che hanno lasciato l’auto nel posto riservato ai disabili. (cfr. La Stampa del 23/2 u.s. pag. 1 e segg.) E tutti noi avremmo comunque dato loro (cioè ai cattivi di vertice) un aiutino dando, a suo tempo, il voto. Ed offrendo loro un generale consenso. Quindi i “cattivi” saremmo tutti noi. Nessuno escluso. Con questo lasciapassare evidentemente nulla cambierà. Nel futuro più o meno prossimo. Anche se si dirà che qualcosa è cambiato. Ed è proprio quello che sembrerebbe “volevasi dimostrare”.

Bluewind

venerdì 22 febbraio 2013

TUTTO SOTTO CONTROLLO ( o quasi)


TUTTO SOTTO CONTROLLO (o quasi)

Lo riconosce persino La Stampa (a pag. 1 del 22/2/13) che “fin qui eravamo sempre riusciti a conciliare il progresso economico con l’immobilismo culturale….Ma per uscire dalla crisi attuale sembra che non resti altra strada che investire nella ricerca, nella cultura e nella scuola. Riserveremo dunque a questi obiettivi quote più ingenti del PIL”. Ed allora ? Sempre più investimenti. Investimenti. (come sempre). Investimenti….eterni dei.

La carne del surgelato era (o avrebbe dovuto essere) quella dell’etichetta di “bovino adulto”. Con la fiduciosa prospettiva che non fosse  ad es. di “cane”. Poiché, qualche giorno prima si era scoperto, così quasi per caso, che (nonostante i minuziosi, regolamentari controlli, un altro prodotto surgelato, da tempo sul mercato, conteneva anziché carne di bovino adulto, come risultante dall’etichetta, carne di cavallo).  Ma il particolare potrebbe avere scarso rilievo.  Poiche,sembra, che la differenza di sapore tra cane e bovino adulto sarebbe appena percettibile. (Qualcuno comunque vigila sulla nostra sopravvivenza).

Bluewind

giovedì 21 febbraio 2013

ZERO DARK THIRTY (la cattura)















ZERO  DARK  THIRTY (La cattura)

E’ un film che – presumibilmente – non vedremo mai (in Italia). La regista (beneficiaria in precedenza di ben tre premi Oscar) Kathrin Bigelow (cfr.la prima immagine) descrive le indagini e la cattura del nemico numero uno degli USA: Bin Laden. Avrebbe fatto, secondo alcuni critici, (cfr il Guardian) un film di regime. E sarebbe stata paragonata a Leni Riefensthal  ( la regista di Hitler e delle Olimpiadi). (cfr.l’immagine). (Per lei sarebbe stato progettato e costruito l’eccezionale teleobiettivo “Olimpia Sonnar” della Zeiss). La regista obietta  che nel suo film avrebbe descritto puramente e semplicemente i fatti, senza prendervi posizione. E chiedendosi, a proposito della definizione affibbiatale di “ regista di regime”, di quale regime si sarebbe poi trattato.

Bluewind

martedì 19 febbraio 2013

POURQUOI ?

 

POURQUOI ?

Perché insolentire in quel modo il Giannino ? Come ha fatto l’Articolista sulle pagine de La Stampa (del 19/2/13) solo perché il Giannino avrebbe millantato un mai acquisito master in economia all’Università di Chicago ? Forse poiché sembrerebbe essere l’anello più debole della catena ?  O per cos’altro ?.D’altra parte la cultura cattedratica (anche quella ai massimi livelli) non è, in certi casi,quella che più conta. Ed a volte, anche se è valevole nel chiuso delle aule universitarie, potrebbe non valere altrettanto altrove. Ad es. nell’ambito della governabilità (politica). Laddove si deve far valere una diversa “cultura”. Che tenga conto della “governabilità”. Non ignorando che i governati sono   comunque esser viventi, che vorrebbero continuare ad esserlo. E non si contentano di lacrime e sangue. In caso contrario (e parafrasando un aforisma di Bersani) si potrebbe rimanere solo con un passero in mano….e non altro.
Bluewind

domenica 17 febbraio 2013

Se tutto va bene (siamo rovinati) Allegria !



Se tutto va bene (siamo rovinati). Allegria !

Chi legga le notizie di attualità si renderà conto che, spesso, “qualcosa non va bene” (forse quasi tutto). Ma se provasse a modificare la sua “chiave di lettura e di comprensione” ( Ovvero non già “l’uomo giusto al posto giusto”. Ma esattamente il contrario) si avvedrà che tutto tornerà al suo posto. E tutto o quasi tutto risulterà comprensibile. C’è il sospetto che ci sia qualcosa da modificare (non la nuova chiave di lettura, ovviamente). Con una “rivoluzione civile”. (senza necessità di fare barricate). (L’immagine che accompagna il post è del fotografo/pittore surrealista Diego Bosco)

Bluewind

INGESSATURE (non solo dell'estetica)



INGESSATURE (non solo dell’estetica).

Per comprendere ed apprezzare meglio l’esplosione artistico-rivoluzionaria di Chagall, occorre considerare che il modo d’essere e di apparire dal quale egli si trovava ad essere, non solo idealmente, fuoriuscito era quello  così ben delineato dal Kaiser Guglielmo II (ed al quale aveva, di buon grado, aderito l’intero Occidente ) con il messaggio precetto secondo il quale solo l’arte che non contravveniva alle leggi ed ai limiti da Lui  stesso imposti poteva considerarsi arte. Il mondo idealizzato da Chagall (come si intravede dalle sue stesse opere) era ben diverso, in antitesi con quello di Guglielmo II . E costituiva una libera, autentica rivoluzione degli spiriti liberi. Non condizionati da quelle (invisibili, per chi non vuole vederle) ingessature che, a volte, potrebbero anche condurre alle inumane bestialità degli “Olocausti” (od a qualcosa di molto simile).

Bluewind

venerdì 15 febbraio 2013

DOPO SANREMO 2013 (i cosacchi a P.zza S.Pietro?)


DOPO SANREMO 2013 (i cosacchi a piazza S.Pietro ?)

(Toto Cotugno) se lo è portato sul palco (dell’Ariston di Sanremo) il coro dell’Armata rossa. E si è appreso che il canale One della TV di Mosca trasmette in diretta tutte le serate del festival. E’ una lunga storia quella della sintonia tra Sanremo e la Russia. Qui (a Sanremo) esiste una chiesa ortodossa sin dal 1864. Qui soggiornava ogni anno l’imperatrice Alexandrova. Qui veniva Ciaikoskij…. E, speriamo, verranno anche danarosi vacanzieri russi. Ed inoltre da fonte riservata si è appreso che i cosacchi, se verranno a Roma (da turisti), non faranno abbeverare i loro cavalli a P.zza S.Pietro.  ( ed inoltre sembra che da loro l’acqua sia più pulita).
Bluewind

giovedì 14 febbraio 2013

NIENT'ALTRO CHE NIENTE


NIENT’ALTRO CHE NIENTE

E’ un brano musicale della rassegna canora del Festival di Sanremo 2013. Festival che potrebbe ritenersi non solo una occasione di intrattenimento ma anche un modo per verificare lo “stato dell’arte” dell’attuale “immaginario collettivo” e della sua dimensione esistenziale. Verificandone la sua congenialità con il convincimento con il quale, da epoca relativamente recente, si convive con il convincimento che la verità assoluta non esiste. E che quella che viene presentata ed accettata come tale è, al riguardo, solo una delle tante ipotesi avente carattere non già definitivo ma di transeunte precarietà. Ed altresì una dimensione di ambiguità relativamente a ciò che non  è visibile, con lo sguardo, ma si suppone possa e debba necessariamente esistere. E che ciò che si definisce “progresso riguarderebbe l’avanzamento mentale, etico e sociale del nostro  mondo “civile”. E non l’affacciarsi di un passato travestito in qualcosa che appare diverso solo perché è infiocchettato di orpelli meccanicisticamente tecnologici, il cui intrinseco contenuto è simile a quello di un passato da tempo rinnegato e che appare accettabile e si definisce progresso solo perché – per i più – appare ben mimetizzato.

Sembra una fiaba quella di Shrek the musical, attualmente rappresentato in un teatro di Roma, (dopo i successi di New York, Parigi, Londra e Milano) anche se fiaba potrebbe non essere. (poiché risulta estremamente parametrata alle incredibili sorprese dell’esistente, ed alle sue  variegate,  molteplici ambiguità. Nella vicenda del Musical (tratta dalla fiaba  Dreamworks di William Steig e dal miglior film omonimo di animazione del 2002) si narra del tranquillo rifugio (con il suo contorno di magie e di incantesimi) dell’orco Sherk, rifugio diventato invivibile per la presenza di numerosi esseri creati dalla immaginifica fantasia della mente umana. Ed allora il buon orco Shrek si rifugia nel castello di Lord Farquaad, per trovarvi la quiete (o qualcosa che vi assomigli). Ma Lord Farquaad ha un sogno. Di diventare re. Ciò che può verificarsi solo sposando la bellissima  Fiona….la quale però si è innamorata di Sherk ed è anch’essa un’orca……

Fabula docet che non v’è alcuna certezza nell’esistente ed in ciò che esso è. Concorda con tale valutazione il filosofo, cattedratico e titolare della cattedra di teoretica di Milano Carlo Sini (del quale la Casa Editrice Jaca Book sta pubblicando l’opera omnia). Il quale addirittura afferma che “la verità è un errore”. Che però, secondo Bluewind, ha molte sfaccettature. Delle quali qualcuna, forse, può donarci quella scintilla, quel barlume di ciò che è….ma non si vede…

Bluewind

lunedì 11 febbraio 2013

Ma l'Italia s'è desta ?


Ma l’Italia s’è desta ?

Chi vincerà ? Fazio, Litizzetto, Grillo o Crozza ? Chissà. Si può dire  vinca il migliore ?”. Secondo Fazio si può dire. Poiché (è quanto Egli afferma in una intervista, cfr La Stampa del 12/2) “la TV pubblica” (ed quant’altro riguardi i massmedia) “ vuol dire che è di tutti…..e quindi si può dire tutto”. Anche veicolare messaggi politici. Che poi è anche un modo di fare politica senza farsene completamente coinvolgere.

Bluewind

Se il confronto si fa duro


Se il confronto si fa duro…

Un Collega di Ingroia, anch’esso candidato, poiché  quest’ultimo non parla mai di Berlusconi, sembra ritenere che “voglia favorirlo (????).(Il Corriere della Sera, 10/2).
Bersani avrebbe dichiarato il 9/2 (cfr. Il fatto quotidiano dell’11/2): “Solo di noi potete fidarvi”. Questo era anche lo slogan di una Banca attualmente in crisi.
 Ecco perché il centrosinistra deve vincere… Noi comunque riteniamo che vincerà”.(Eugenio Scalfari su Repubblica del 3/2). In precedenza avrebbe dichiarato (secondo Il fatto quotidiano dell’11/2): “Monti non si candida, me l’ha detto Lui” .
Anche Gianna Nannini sembra prendere le distanze da questo tipo di politica nel ritornello:” no no no io non ci sto” con il Suo recentissimo disco: “Sex, Drugs e Beneficenza”.
E questo, per oggi, è tutto.

sabato 9 febbraio 2013

All'alba vincerò...


All’alba vincerò…

Tutti lo prefigurano (in proprio). Ma nessuno può esserne sicuro. Si tratta evidentemente di aperture al buio. A volte riescono. Anche il comico Giacomo Poretti (su La Stampa del 10/2) ne è sicuro. E sembra voler mettere le mani avanti giustificando pudicamente la propria scelta, prevedendo che voterà per il meno peggio. (Del quale anticipa tre nomi e cognomi).
E se non vincesse alcuno ? E se si fosse costretti a ricorrere ad alleanze impure ? Ad inciuci precari ? Evento questo che non si evita discriminando i piccoli partiti. Che sono portatori di nuove strategie e di un nuovo modo d’essere (etico e politico). E nei quali, in quanto contrari ad ogni inciucio e desistenza, non fa certamente difetto una fondamentale coerenza, con ciò in cui credono. Come recentemente confermato dal Dott. Ingroia, leader del movimento di Rivoluzione civile.

Bluewind

venerdì 8 febbraio 2013

Figli di un dio minore

Figli di un dio minore.

A quale guru della cerebralità estemporanea sarà venuto in mente che mettergli in braccio un cucciolo avrebbe contribuito a far loro ottenere la credibilità (da tempo)  ormai appassita ?
Bene ha fatto (o – meglio – ha scritto) Gramellini su La Stampa del 9/2/13 sceso in campo in apparente difesa della figlia del “teorico della flessibilità Pietro Iachino” rea (si fa per dire) di avere un lavoro stabile da dodici anni mentre altri suoi giovani coetanei, con età media all’incirca di quarant’anni, sono costretti a convivere in minuscole “case di ringhiera”, poiché godono (si fa per dire) di uno stipendio “micragnoso e volatile, che li condanna ad una eterna fanciullaggine” e, se per caso, con i frutti di un lavoro (più stabile)  fossero in grado di conquistarsi una casa propria senza dover pagare l’affitto, sarebbero costretti a pagare l’IMU per tale "privilegio". Ma non lamentiamoci troppo. In altri paesi e continenti si sta anche peggio.

Bluewind


Riso amaro


giovedì 7 febbraio 2013

Sabbie mobili

SABBIE MOBILI
(Non è tutto oro quel che luce).
Che bella Isabelle Huppert nel film “Le religeuse” in concorso al festival di Berlino ! Nel quale interpreta il ruolo di una religiosa, madre superiora, quindi donna di potere, che si innamora di una giovane novizia (ribelle) e che riscopre la fragilità delle proprie, iniziali, convinzioni . Trovandosi pertanto a navigare nel mare magnum delle proprie contraddizioni esistenziali. Come spesso avviene anche nella vita reale. Nella quale, improvvisamente, si scopre che qualcuno (glorificato ed approvato fino al giorno prima) viene – giornalisticamente – dissacrato il giorno dopo. Poiché questa sembrerebbe essere, enunciativamente, la ragione della, successiva,intervenuta disapprovazione. In quanto (testuale) mai si sarebbe “fatto fotografare nell’atto di mangiare pizze ed accarezzare bambini (che, visti i tempi, potrebbe esse, quest’ultimo, un comportamento interpretabile in qualcos’altro). (cfr. La Stampa del 7/2/13 , pag. 1). Ma la realtà è ben diversa.  E contrariamente a ciò che mostra di credere qualcuno o i molti che contano se la struttura non lo consente, è la stessa struttura che va cambiata.. Ponendo fine all’ipocrita interessato buonismo (di facciata) (che consente, oltretutto, di far profitti esentasse), all’ecologismo di facciata (anch’esso avente, in parte, ben altre mercantilistiche motivazioni) nonché alle note utilità finanziarie (chiamiamole così) che continuano a ricevere evidentissime agevolazioni, delle quali nessuno parla,  nonostante siano in gran parte responsabili dell’attuale situazione di crisi.
Bluewind

martedì 5 febbraio 2013

LIBERE SCELTE


LIBERE SCELTE

Festival della canzone. (SanRemo). C’è qualcuno (Anna Oxa) che si lamenta per essere stata esclusa (dal festival), dall’apposita commissione a ciò preposta. Per ragioni che non mette (quì) conto  precisare. Presumibilmente la donna  raffigurata dall’immagine, che accompagna il post, era spinta solo dalla necessità. Forse non si rendeva conto della piccola truffa che (anch’essa) commetteva. Proponeva infatti ai turisti di passaggio di liberare la civetta qualora avesse ricevuto un qualche obolo. Ma, subito dopo essere volata via, la civetta tornava, dalla donna perché… ammaestrata a farlo.

Bluewind

lunedì 4 febbraio 2013

BOATOS


BOATOS

Da La Stampa del 4/2/2013

Pag. 5 “GRILLO : Noi sosterremo Dario Fo come prossimo presidente della Repubblica”.
Pag. 14 “Ministro Profumo : Nessuna fuga dagli Atenei. Anzi la scolarità è aumentata”.
Pag. 21 “ Una famiglia torinese (con reddito di Euro 6500 mensili) racconta : La vita è più bella se i figli sono 7”
Pag. 42 : “Inseguite le vostre aspirazioni senza il mito del posto fisso”
Pag. 42  : I successi della vita dipendono solo da noi”.
Pag. 42 : “ Lascio il posto fisso (di assistente personale di una importante società) per tornare ai fornelli. Bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo ai propri sogni”.

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domenica 3 febbraio 2013

BIGLIETTO DI SOLA ANDATA


BIGLIETTO  DI  SOLA  ANDATA

L’Articolista de La Stampa del 3/2/2013 (Alberto Mattioli) mostra apparente stupore per il successo che ha fatto seguito (con 730.000 visitatori) alla mostra su E.Hopper (al Grand Palais di Parigi) che ha fatto seguito a quelle su Picasso (con 784.000 visitatori) e su Monet ( con 913.000 visitatori). Che ha visto una partecipazione di pubblico più che altro interessata a farsi piacere la mostra e per il piacere di poter dire di averla vista. Povero Hopper! Il suo pessimismo metafisico, come lo definisce l’Articolista, che si stempera, a dir poco, nei sintetici giudizi dei visitatori: “Charmant !”, “Impressionant !”, “Formidable !”.
Senza averci capito nulla. Ma presenti, in gran parte, per non subire la velata censura di chi c’è già stato. “Ma come, non hai visto Hopper ?” Evidentemente, rileva l’Articolista, non si è se non ci si è stati. In realtà non è facile comprendere la dimensione espressa da Hopper. Non solo per quanto riguarda i soggetti fisici (ed inanimati) che raffigura. Nei quali è immanente un quid che sembrerebbe addirittura impensabile per un essere (fisicamente) vivente. E che potrebbe essere definito come l’inesorabile inesorabilità dell’esistente. Come se, per questo viaggio della vita, si fosse inizialmente ricevuto un biglietto di sola andata. Senza la possibilità di variarne la destinazione e le varie tappe…del viaggio. E che accomuna, nella sua inesorabile ed irreparabile dimensione, l’esistenza stessa, vuota e senza prevedibili sbocchi, delle “fumatrici birmane” con quella non meno umana, drammatica ed apparentemente asettica del celebreNighthawks” di E.Hopper.

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venerdì 1 febbraio 2013

Per il nostro bene...


PER IL NOSTRO BENE

Non ha quadrate legioni. Ma solo buone intenzioni. Quelle che vengono definite, dalla maggioranza silenziosa, solo umanitarie. Si vuole, dunque, solo il nostro bene. Senza fare uso di violenza. Senza tenere in alcun conto il fatto che noi stessi, purtroppo veterani della vita, sappiamo ciò che è bene per noi. E per questo ci si giudica troppo immaturi ed inconsapevoli. Con la necessità di essere assistiti e per così dire rieducati. Inflessibilmente. Anche se coloro che dovrebbero rieducarci sono stati praticamente cooptati nella burocratica eurostruttura. E cioè non sono stati eletti da chicchessia. E se poi le cose vanno male….la colpa è solo nostra…innegabilmente solo nostra.

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