FATTI (non solo parole)
Stava addormentandosi, riflettendo sulla validità della sua attività di investigatore. (E riscoprendo quella che potrebbe essere
considerata una innegabile ovvietà, non sempre ricorrente. Cioè che, tramontato
il potere assoluto, in un certo senso ritenuto discendente dal cielo in quanto
di origine divina, tutto risulterebbe ormai strettamente collegato alla equità
e razionalità delle scelte e decisioni operate dal potere stesso, scelte e
decisioni costituenti pertanto il fondamento della sua accettabile legittimità.
E pertanto anche il suo stesso potere investigativo (quello di Paul) risulterebbe legittimato solo
sulla base dei suoi accettabili risultati. In quanto coerenti con quei
requisiti logico razionali che l’intera collettività si attende, dall’investigatore.
Applicandosi, in caso contrario, il principio secondo il quale si ha il potere
solo se coloro sui quali lo si esercita, lo consentano). Ovviamente ne seguì un’indagine,
per appurare i fatti ( che, secondo Nietzsche non
esisterebbero, se non come semplici interpretazioni dell’accaduto). In seguito
si appurò, con numerosi indizi suffragati da attendibili riscontri probatori,
che l’esplosione era niente altro che un diversivo, utilizzato per mascherare,
moventi ed autore, dell’ omicidio di una sorella gemella nei confronti di altra
gemella, per ragioni ereditarie. Dopo essersi risvegliato, Paul pensò che avrebbe recuperato il sonno perduto le notti
successive. Tentando di cancellare dalla mente quel pensiero molesto di T.Eliot,
che da tempo lo perseguitava, secondo il quale “tutti ritengono che chi è solo, se vivente, deve necessariamente
sentirsi solo. E che ciò che più lo sgomenti e che nessuno, dopo la sua
esistenza, si accorga della sua assenza”. (Continua). Nulla di ciò
che è stato descritto si è veramente verificato nella realtà. Situazioni,
personaggi, vicende e quant’altro sono esclusivo frutto della fantasia e della
immaginazione dell’autore.
Bluewind