martedì 31 dicembre 2013

DON FERRANTE (docet ?)

DON FERRANTE (docet ?)

(Post dedicato a tutti quei commentatori, in verità non pochi, i quali ritengono che l’attuale crisi sia,principalmente, un fatto “psicologico”).
Anche Don Ferrante, a suo tempo, riteneva che la peste, di cui successivamente ne fu vittima, non era intellettualmente configurabile.

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lunedì 30 dicembre 2013

SCIENZA ED ANIMALISMO

SCIENZA ED ANIMALISMO

Forse non si tratta di attaccamento al mito. O di avversione alla scienza da parte degli animalisti. (come si legge su La Stampa del 30/12/13, pag 1 e 9). Ma della consapevolezza che, a volte (ad essere ottimisti) si prenda a pretesto la scienza per raggiungere obiettivi che con essa hanno poco o nulla da spartire. (Come  avviene anche in altri settori). Al lettore, avente un minimo di sensibilità intellettuale, il compito di individuare quando ciò avvenga.

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domenica 29 dicembre 2013

FORSE (solo cattivo gusto)

FORSE (solo cattivo gusto)

Alcuni quotidiani danno notizia delle reazioni  sul Web alle dichiarazioni della (ormai) famosa Carolina, che, a quanto Essa afferma, sarebbe riuscita a raggiungere i 25 anni anche per merito delle “sperimentazioni” sugli animali, alle quali si dichiara favorevole anche poiché, a quanto dice, senza tale tipo di ricerca sarebbe morta a 9 anni. Ad Essa si oppone il coro degli oppositori a tali sperimentazione, con epiteti che definire inverecondi potrebbe considerarsi solo un immeritevole eufemismo. (“Puoi morire anche domani. Per te non sacrificherei il mio pesce rosso…”  “Magari tu fossi già morta..”). Ovviamente al riguardo anche Lupoblu  è contrario alle sperimentazioni suddette, molto spesso inutili e sottostanti ad inconfessabili interessi, ma non può non rilevare che il tanto sbandierato francescanesimo (dei reciproci rapporti) risulta del tutto assente nella disputa suddetta) Nella quale, tra l’altro, si rinnova un nuovo tipo (dinamico) di fariseismo, che non rende né migliori né peggiori di quello che già siamo (e che, purtroppo, continueremo ad essere).

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venerdì 27 dicembre 2013

UN CERCHIO (senza un perchè)

UN CERCHIO (senza un perché)

Un mondo trasparente. Con personaggi senza individualità. Sbiaditi. Dove tutto è sotto controllo. Audio visivo.  E’un mondo senza violenza. Ma chi la commetterebbe sapendo di essere osservato ? Un mondo senza discriminazioni. Senza minoranze (dissenzienti). Poiché la dissidenza è stata spazzata via. Nel convincimento di tutti che è fuori moda. E’ out. Poiché non vi sono problemi (così almeno sembra). In quanto vengono risolti. Da una informatica centralizzata. Formata da funzionari indottrinati. Ai quali, informaticamente, tutti possono ricorrere. Per ricevere consigli ed istruzioni del caso. Questo è il mondo prefigurato da The Circle. La pubblicazione di Dave Eggers. Che sembra fatto colpo a tal punto sul Presidente USA Obama da farGli ospitare alla Casa Bianca un summit dei principali guru dell’economia digitale della Silicon Valley. E c’è qualcuno che riferisce che sembrerebbe che i frequenti richiami al The Circle abbondassero nella animata discussione a porte chiuse, che ne è seguita. Ma sembrerebbe sia stato fatto molto rumore per nulla. O comunque se lo preferite: “As You like it” (come meglio Vi aggrada). Ma se tutto ciò riguarda la problematica del consenso, c’è qualche paese occidentale che ha risolto a modo suo il problema. (Evitando imbarazzanti intercettazioni o trasferendo la “nuova tecnologia” audiovisiva in ogni angolo di strada). Ed ottenendo ugualmente il consenso. Pur senza ancora iniziare la caccia ai vari perché si sia verificata una crisi (si dice sia economica) ed agli strumenti più idonei per fuoriuscirne. Ma forse ciò potrebbe essere avvenuto poichè potrebbe ritenersi ancora valida quella remota indicazione secondo  la quale…al contadino non far sapere…(con quel che segue).

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domenica 22 dicembre 2013

A FIN DI BENE

A FIN DI BENE

La fattoria degli animali, 1984 (di  G.Orwell), Una modesta proposta (di J.Swift) ormai hanno un seguito. E’ The Circle, il romanzo di Dave Eggers. Ha una copertina dedicatagli da The Economist. Viene citato dal New York Times e dal New York Review of Books. Il The Guardian lo ha definito la più preveggente satira di Internet. E delle intercettazioni (vocali e visive) nel loro complesso. Nel The Circle si prefigura un Occidente dominato dalle intercettazioni a 360° e dalle nuove tecnologie di controllo in genere. Tutto con le migliori intenzioni…(Si inizia sempre così). Ed ogni gesto, ogni affermazione di chiunque viene sottoposto ad una continua vigilanza 24 ore su 24. Le giustificazioni di ciò sono ovvie. Chiunque tenda alla riservatezza ed alla individualità delle scelte, del proprio pensiero o del suo libero arbitrio viene informaticamente (e non solo) braccato. Sempre con la gentilezza e le buone intenzioni. Basta isolarlo,  il che, in una comunità fatta di partecipazioni, di rapporti interpersonali e di reciproca interdipendenza non è poca cosa. Ovviamente la malvivenza (quella spicciola) viene debellata, la pedofilia ed il femminicidio anche. E tutto ovviamente avviene a fin di bene. Perché trionfi (il bene stesso). E con esso l’ecologia, il buonismo, la difesa dei deboli e  di quant’altro.( Fate il bene ! è l’attuale imperativo categorico). Il testo originale dell’opera è redatto in un inglese piuttosto ostico ma leggibile. Ricco di slangs e di frasi idiomatiche (La traduzione in italiano sembra non sia ancora disponibile). Ed allora facciamo il bene ! (nunc et semper) oltretutto si tratta, anche, di un postulato apostolico.

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mercoledì 18 dicembre 2013

GIOCHI DI RUOLO

GIOCHI DI RUOLO

Niente affatto desiderosa di assolvere al ruolo di sposa fedele, di madre affettuosa e di partecipe di una vita dignitosa e di (relativo) censo, Hedda Gabler (in scena al teatro Quirino di Roma) avrebbe pur assolto a tale ruolo . Ma a patto di non essere “schiava” di nessuno. (“Ma schiava no”). Incosapevole di essere, fondamentalmente, schiava….ma di se stessa. E delle convenzioni sociali dell’epoca. Se l’aspetto “controcorrente” dell’opera era da attribuirsi alla realtà sociale dell’epoca, è evidente che, viste le attuali costumanze, gran parte di tale aspetto è andato perduto…per strada. Ed il colpo di revolver ha posto solo fine alla vita di Hedda Gabler ma non ha risolto il suo problema di fondo (che era quello di liberarsi da se stessa e dalle convenzioni di cui, suo malgrado, era partecipe).

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lunedì 16 dicembre 2013

NESSUN DORMA...

NESSUN DORMA….

Il critico musicale (Anna Bandettini) di La Repubblica (del 15/12/13) dà notizia che i “Pilastri della società” (Ibsen) sono attualmente in scena al Teatro Argentina di Roma. Che, nella parte finale dell’opera teatrale, ammettono pubblicamente le proprie colpe, esaltandole come una irrinunciabile necessità, attuata per il bene stesso della collettività. Che, da parte sua, è ben disposta a perdonarli ed  anzi persino ad assolverli. L’Articolista sospetta però, condivisibilmente, che se i pilastri della società erano, a suo tempo, “marci dentro e così ben sostenuti fuori”, anche adesso non ci sarebbe da stare “troppo allegri, visto che da Ibsen ad oggi, dopo oltre un secolo, nulla” (o quasi nulla)”è cambiato

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sabato 14 dicembre 2013

NON SOLO (tela di Penelope)

NON SOLO (tela di Penelope)

Maria Teresa Leal (“Tete”) dirige, in Rio De Janeiro (in un vicolo di favelas) la coop. Coopa – Rooca, di cui fanno parte abili cucitrici, in grado di trasformare materiali e tessuti di scarto in indumenti di gran classe. Che “Tete” riesce a commercializzare presso gli atelier (e case produttrici) di tutto il mondo. Gode ovunque di grande rispetto e considerazione (Persino nell’ambiente dei Narcos). Coloro che operano nella cooperativa si ritengono tutte cooperatrici di “Tete” e non semplici lavoranti o dipendenti, poiché tutte lavorano nello stesso modo (“Tete” compresa), per così dire “gomito a gomito”, contribuendo allo sviluppo della cooperativa. Che a costoro ha restituito il senso della propria esistenza (che, forse, nella vita, è quasi tutto).

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L'EREMITA (4)


L'EREMITA (3)


L'EREMITA (2)



L'EREMITA (1)

L’EREMITA (1)

C’è un eremita, a Roma, che……..vive come un eremita. Abita in alcune grotte. Quasi in simbiosi con tre gatti, una civetta ed un cinghialino. Contentandosi del nulla (cioè di quel poco che ritiene molto) che ha. Le immagini, che accompagnano il post, e quelli successivi, documentano, meglio di un testo, come vive. E come è felice (di vivere così). Ed ecco i pensieri (di una vita non spesa invano):
Ti ringrazio….chiunque Tu sia
Per avermi dato una vita piena di problemi….
Per avermi fatto vivere al minimo livello
così non dipendo da nessuno, ma solo da Te
Per avermi reso indipendente con il poco
così sono innocente della miseria altrui…
Per avermi illustrato come funziona il mondo
così sto attento a non sfruttare il prossimo…
Per tutto questo Ti ringrazio dal profondo…
Spero solo che quando verrai a prendermi,
io sia soddisfatto di me stesso.
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venerdì 13 dicembre 2013

IL SESTO UOMO

IL SESTO UOMO

E’ una leggenda. Nata nell’estremo nord (artico). Ove il “team” di chi lavora in miniera è composto da 5 uomini. Ma sembra, secondo la leggenda, ve ne sia anche un sesto. Occulto. (Forse lo spirito di un compagno morto. O di un fantasma…..amico). Pronto ad aiutare (spesso) chi si trova in pericolo (ed al pericolo scampa). Lo spunto è certamente affascinante. Ce lo offre la scrittrice (di gialli) e quant’altro Monica Kristensen (assuefatta a vivere tra i ghiacci artici su una delle isole Svalbard (Norvegia), ove frequentemente la temperatura può scendere a meno  di 57 gradi Celsius) nel suo romanzo: “La leggenda del terzo uomo”. Nel quale, tra l’altro, descrive la fatica di vivere ed il trionfo del sopravvivere (nell’estremo Nord artico).
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martedì 10 dicembre 2013

LE CRISI NON FINISCONO MAI


LE CRISI (non finiscono mai)

A quattro anni dalla fine dell’ultima crisi (quella dei subprime) l’economia ristagna (nonostante i favorevoli auspici, che da soli non bastano). Forse si potrebbe ancora raschiare il fondo del barile. Ma che sembra ormai sfondato. Negli USA si prevede che la forza lavoro aumenterà solo dello 0,2% l’anno. In Europa anche di meno. Si investe soprattutto nell’informatica. Ed unicamente quest’ultima risulta essere in leggera crescita. Ma è una crescita che non produce allargamento dei consumi o nuova occupazione. Si deve pertanto abbandonare la vecchia prospettiva che il progresso, per essere tale, si basi su una produttività in aumento di anno in anno. Ed occorrerà contentarsi della vecchia normalità che ha caratterizzato le epoche anteriori al 700. Del mondo prima della macchina a vapore. Gli attuali iPhone non potranno aprire le porte a nuovi consumi, a nuovi redditi. E cioè a più svaghi, più famiglie nuove, più elettrodomestici, più case… Non è BW che lo dice ma due autentici giganti dell’economia: Larry Summers, candidato di Obama alla guida della Fed, riguardo al quale, come ha rivelato nel suo blog il premio Nobel Paul Krugman: “da un po’ andavo dicendo le stesse cose ma Larry, accidenti a lui, le ha dette meglio”.

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domenica 8 dicembre 2013

VACATIO MENTIS (Loch Ness)


VACATIO MENTIS (Loch Ness)

Immaginifica, paradossale realtà. Quella che appare nei video giochi. E non solo in questi. A volte sussistono apparenze che sembrano reali. Ma che esistono in conseguenza non solo di sensazioni ma forse per il  desiderio effettivamente  esistano. Ma che, a seguito di abili inventive, rendono, per così dire, concrete le sensazioni di chi ha visto. O ha creduto di vedere. Come accaduto dalle parti di Loch Ness. Il lago gelido (che non gela mai), molto profondo (mt 227). Ove qualcuno ha creduto di vedere un mostruoso essere, sopravvissuto alla notte dei tempi, affiorare dalle acque del lago. E ciò che sembrava solo un’immaginifica astrazione è divenuta una concreta realtà. Che in una località, scozzese, triste ed insignificante come quella di Loch Ness, ha fatto sorgere ben 34 alberghi nonchè musei, associazioni…. E soprattutto ha prodotto e produce profitti. Quindi, a volte, anche quella che sembra una vacatio mentis (della collettività) può produrre profitti. E forse anche consensi. Privi di razionalità. Ma così, a volte, ( in mancanza d’altro) vanno le cose.

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venerdì 6 dicembre 2013

OVE PORTA IL VENTO

OVE PORTA IL VENTO…
Scrive un padre (Luigi Elisei di Civitanova Marche) a La Repubblica del 6/12/13 che, commentando la lettera di F.S. di Roma,sostiene di trovarsi nelle stesse condizioni di quest’ultimo ( anch’esso con figlio di 30 anni, ingegnere biomedico, emigrato in Australia ove fa il barista) e si chiede cosa sarà di tutti gli altri (giovani) laureati, costretti a recarsi all’estero, alla ricerca di una occupazione. Purtroppo il problema risale a molti anni fa. Quando ci si chiedeva cosa avrebbero fatto tutti questi giovani quando si fossero laureati. Forse (così almeno si spera) gli incoraggiamenti a proseguire gli studi fino alla laurea ed il proliferare delle università private non avevano quale finalità (principale od occulta) quella di sfoltire (statisticamente) le liste dei senza lavoro. Ma in ogni caso non può concludersi, come argomenta il lettore, che “ forse le colpe dei padri ricadono sui figli”.Forse il mestiere di vivere è un mestiere difficile. E forse, ancora una volta (come sempre) sfuggono ( si fa per dire) le vere ragioni del problema. In effetti ci si è lasciati trasportare dove…ha portato il vento. Come spesso accade.
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giovedì 5 dicembre 2013

SE CI SI RIESCE

SE CI SI RIESCE

Della serie “come ti erudisco il pupo” sembra appartenere il commento di Rush Limbaugh (noto commentatore radiofonico statunitense)  sul francescanesimo dell’attuale PapaLimbaugh avrebbe personalmente verificato, in una sua visita in Vaticano, che vi scorrerebbe un fiume di soldi e che la stessa Chiesa cattolica americana avrebbe un bilancio annuale di ben 170 miliardi di dollari. Senza dei quali non avrebbe alcuna possibilità di operare (secondo quanto si legge a pag 17 de La Stampa del 4/12/13). Se è quello che effettivamente si vuole, si andrebbe nella direzione giusta. Ma a condizione di eliminare le “favelas”. (Se ci si riesce).
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