venerdì 30 maggio 2014

SE IL BENE, QUALCHE VOLTA…..



Utilizzava abitualmente la TV come fosse un sonnifero.(Ma non era un fatto intenzionale). Questa volta gli sembrò di essere trasmigrato in un periodo nel quale le congiure di palazzo erano fatti abituali. Con morti e feriti. Anche l’edificio nel quale attualmente si trovava non apparteneva a quel genere di edifici che era solito frequentare. Improvvisamente si fecero avanti due brutti ceffi armati di corti pugnali. Ed evidentemente con l’intento, tutt’altro che ipotetico, di pugnalarlo. Ma egli fu più svelto di loro, poichè con il suo pugnale riuscì rapidamente a colpirli nei punti vitali, ponendoli fuori combattimento. Non si sa come, ma questa era una scena che da tempo si era prefigurato, specie negli incubi notturni. Che a volte sopraggiungevano dopo serate piuttosto animate. E non fece caso al regista che imbestialito continuava a ripetergli; “Ma questo non sta scritto nel copione !”. Mentre lui ,Paul, andava ripetendo, dentro di se, “Ma cosa c’è da meravigliarsi se il bene….,qualche volta, ha la meglio sul male ?” (ovviamente nella finzione scenica). (Continua).Nulla di ciò che è stato descritto si è veramente verificato nella realtà. Situazioni, personaggi, vicende e quant’altro sono esclusivo frutto della fantasia e della immaginazione dell’autore.
Bluewind


mercoledì 28 maggio 2014

A CIELO:::APERTO

…a cielo aperto…
Ambedue si incontrarono in una fogna. “Chissà” – pensò l’uomo guardando il topo – “se ha la consapevolezza del luogo in cui si trova “. Il topo, quasi leggendogli nel pensiero, rispose :”io si”. Tale riflessione  è di un pluripremiato (con premi letterari) regista, drammaturgo, scrittore siciliano (Aldo Sarullo) attualmente consigliere per gli affari culturali del Presidente del Senato, che, più succintamente ha espresso nel modo seguente il Suo pensiero: “…la differenza tra gli uomini e i topi sta nella consapevolezza della fogna. I secondi sanno dove si trovano”. BW  ha sfumato il concetto rendendolo più problematico, analogamente a quanto avviene nell’esistente (anch’esso caratterizzato da un’assoluta incertezza ed imprevedibilità, ed a volte tutt’altro che coerente con i fini inizialmente dichiarati). (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
Bluewind



domenica 25 maggio 2014

IL TEMPO CHE PASSA (storie di uomini e lupi)

Risvegliato da un furioso latrare ed ululare, Paul ebbe ad accorgersi che, avanti la sua abitazione (nella estrema periferia di Malmò) stavano confrontandosi due branchi di lupi e di cani da pastore. Il loro scontro sembrava quasi essere in gran parte figurativo, poiché, in pratica, non determinava alcun serio, irreversibile nocumento fisico ai contendenti. Quando di lì a poco, tutto cessò e subentrò il silenzio, Paul uscì dalla sua abitazione per recarsi in auto al comando di polizia di Malmò, ove prestava servizio come investigatore. Apprese che durante la notte v’era stato un violento scontro fisico tra due gruppi di spacciatori mediorientali, che aveva lasciato al suolo due corpi senza vita. Sarebbe seguita un’indagine, che non avrebbe portato ad alcun risultato e che, per la mancata identificazione dei colpevoli, sarebbe stata archiviata, come tante altre. Si chiese, mentalmente, come si sarebbe potuto mettere fine a tali vicende. Ma al quesito non trovò soluzione (accettabile) alcuna. (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.

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sabato 24 maggio 2014

SINNO' ME MORO

SINNO’ ME MORO
Venne svegliato, di prima mattina, da una telefonata, con la quale gli si comunicava che FABIA, la star (di successo) del cabaret svedese, si era uccisa. Proprio nulla le mancava (in apparenza). Ma sentiva ugualmente un senso di vuoto dentro di se. Forse proprio poiché non le mancava nulla (in apparenza). Forse perché era quel “forse” che intuitivamente e logicamente si anteponeva a qualsivoglia sua azione o motivazione. Cioè, in pratica, su tutto. E che le inguaiava la vita. Paul, una volta ancora, non riusciva a comprendere le ragioni di quell’ennesimo “sinnò me moro”, che si stava consumando, specie in primavera, nel Suo Paese. Forse era quel “forse” che stava alquanto inguaiando la vita di tutti (ma non ne era affatto certo). (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
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giovedì 22 maggio 2014

UN CASO DI COSCIENZA

Lo aveva incuriosito la singolarità dell’individuo (da poco trasferitosi a Malmò) troppo benestante, troppo altruista. Aveva donato per un trapianto uno dei propri reni ad una ragazzina di 15 anni. Senza apparenti ragioni. (Il dono del rene da vivente a vivente era, solitamente una eventualità più unica che rara). Aveva inoltre provveduto ad erogare le spese ed i farmaci successivi all’intervento. E Paul si disse che doveva cessare di meravigliarsi troppo quando si imbatteva nel bene. Anche se, stranamente, a volte il bene poteva trarre le proprie origini ed il proprio spunto da un male (precedente). (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
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mercoledì 21 maggio 2014

DELITTO A MEZZO SERVIZIO

DELITTO  A  MEZZO  SERVIZIO

Martedì 17. Un corpo senza vita (vittima di un’aggressione) era affiorato sulle rive del Trave (nei pressi di Lubecca).La data e e la difficoltà di individuare il responsabile dell’evento sembravano a Paul tutt’altro che fausti. Il delitto era avvolto infatti nella nebulosa delle numerose probabilità sulle quali occorreva indagare. In consimili vicende Paul ricorreva alla logica affidabilità delle probabili motivazioni che potevano aver determinato il fatto delittuoso. Affrontando il caso quasi come se dovesse risolvere un rebus. Scartata l’ipotesi della motivazione passionale (la vittima era un’insegnante non più giovanissima e che conduceva una vita piuttosto ritirata) nonché l’ipotesi che fosse la custode di un qualche sconosciuto segreto o che fosse stata la probabile testimone di un qualche evento delittuoso, rimaneva solo l’ipotesi della occasionalità. Che avesse cioè sorpreso un ladro e che fosse stata in grado di riconoscerlo. Svolte le consuete indagini, si venne a scoprire che la vittima aveva assunto, a mezzo servizio, una immigrata medioorientale. E che quest’ultima avesse una relazione con un suo connazionale. Che aveva in precedenza commesso numerosi altri furti, sottrazioni ed episodi di violenza. Effettuato un sopraluogo nell’abitazione di costui, si ritrovarono numerosi sopramobili di valore, asportati dall’abitazione della vittima e da altre ancora. Assieme ad altri indizi e prove si giunse alla conclusione che quello che era stato inizialmente solo un tentativo di furto, si era successivamente trasformato in qualcosa di più grave, a seguito del sopraggiungere dell’insegnante. Il caso era risolto. Ed anche quello di altri casi consimili (in precedenza verificatisi nel passato) assieme ad esso. (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
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lunedì 19 maggio 2014

Ladro di ombrelli

LADRO DI OMBRELLI
Qualcuno aveva sottratto il suo ombrello,poggiato sul bancone di vendita del supermercato. Ne lasciò un altro, il giorno successivo, avvisando la dipendente ivi addetta di osservare se qualcuno in seguito se ne appropriasse.
In prossimità della fabbrica di birra e della palestra ivi adiacente, venne ritrovato il corpo senza vita di una ragazza di 16 anni. Riversa sul terreno ed uccisa con una pugnalata al petto. Venne accertato che venne colpita da un pugnale a suo tempo in dotazione dei reparti speciali inviati nell’Irak per dare man forte alla polizia locale. Senonchè non fu possibile individuare il colpevole dell’aggressione.
Per Paul il furto dell’ombrello sembrava quasi essere un fatto personale. Allorchè si recò nel supermercato per conoscere la sortr del secondo ombrello, venne avvisato dalla dipendente ivi addetta  che anch’esso era stato sottratto da un operaio della fabbrica di birra, che era peraltro un assiduo frequentatore del locale.
Paul che per sua natura era un tipo piuttosto puntiglioso, si fece autorizzare dal magistrato a compiere una perquisizione nell’abitazione dell’operaio. Ove ritrovò l’ombrello ed anche un pugnale già in dotazione dei reparti speciali inviati nell’Irak. Sulla cui lama, attraverso analisi di laboratorio, vennero reperite tracce del sangue appartenente alla ragazza uccisa. Conseguentemente il caso poteva ritenersi concluso, anche se il primo ombrello sfortunatamente non era stato ritrovato. (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
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sabato 17 maggio 2014

La "mora" con gli occhi azzurri

La  “mora” con gli occhi azzurri.
La notte era da tempo inoltrata, quando cominciarono ad udirsi le prime esplosioni. Seguite da incendi. Paul si affacciò ad una finestra della sua piccola abitazione alla periferia di Malmò, in tempo per scorgere alcuni orsi bianchi, che, per nulla intimoriti dai boati delle esplosioni, girovagavano per strada, come di consueto notte tempo, alla ricerca di cibo, solitamente reperibile tra gli scarti dei bidoni della spazzatura. Subito dopo gli arrivò la telefonata dal comando che lo informava che la cittadina era oggetto di numerosi attentati. Che la chiesa metodista del quartiere era in fiamme. Ed analogamente dicasi per la fabbrica della birra, che dava lavoro ad un centinaio di operai e che era l’unica iniziativa economica di un certo livello esistente nella zona. Il piccolo museo di opere pittoriche non aveva subito alcun danno. Contemporaneamente sulla spiaggia erano approdati numerosi medioorientali, bisognosi di assistenza. Per fornire sui luoghi una qualche supporto di presenzialismo istituzionale, vennero mobilitati ed affiancati agli scarsi agenti  della polizia locale anche i custodi del museo (in tutto 4). Ove da tempo faceva bella mostra di se un quadro de “La Pietà” di un’autore moderno, quadro concesso da un museo di Amsterdam, ove era stabilmente collocato. Quali fossero le motivazioni degli attentatori non risultava ben chiaro. Paul riteneva trattarsi di diversivi. Venne altresì ritrovato il corpo senza vita di una donna, né giovane né bella, che, come si seppe dopo, era un’abile falsificatrice di quadri. Ed allora Paul cominciò a comprendere. I diversivi erano stati posti in essere per celare il vero obiettivo dell’azione criminosa:presumibilmente il quadro de “La Pietà”. Che sembrava essere, come prima, normalmente in esposizione nel museo di Malmò. Ma che non era l’originale ma solo una falsificazione ben fatta, (come si appurò a seguito di esami di laboratorio) in quanto il quadro autentico era stato trafugato. L’autrice della falsificazione era stata uccisa perché non rivelasse l’inganno ed i suoi autori. Il quadro vero era stato ritrovato successivamente ad Amsterdam, presso un’antiquario non nuovo ad analoghe imprese. Tutti coloro che vennero interpellati sulla vicenda, ebbero a confermare che molto spesso una distinta signora si recava nel museo soffermandosi a contemplare il quadro. E tutti erano concordi nel descrivere la visitatrice come “una mora dagli occhi azzurri”. Tale fraintendimento era l’evidente frutto di inesatte esperienze linguistiche acquisite in occasione di qualche loro viaggio turistico in Italia. Poiché non si erano resi conto che non esiste (neanche in Italia) una “mora con gli occhi azzurri”. (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.

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giovedì 8 maggio 2014

DYSTOPIA

DYSTOPIE
Dystopia. Sembra trattarsi di un luogo immaginario, ipotizzabile nel futuro, ove la vita sembra facile ma viene vissuta ai limiti della sopravvivenza, poiché risulta privata di ciò che è più congeniale all’attività umana e cioè la libertà di dissenso e dell’autonoma valutazione di ciò che accade. Trattasi di una ipotetica dimensione che ha accomunato, nel passato, gli scrittori più consapevoli come, tra gli altri, principalmente, George Orwell (nella “fattoria degli animali” e nel “1984” (quest’ultimo pubblicato in lingua originale nel maggio 1012 e tradotto e pubblicato in lingua italiana solo nel 1947). Adesso sopraggiunge un altro Autore (Dave Eggers) con il Suo romanzo The Circle (un’opera di circa 500 pagine, del quale attualmente non esiste una traduzione in italiano), ove viene descritta una sorta di utopia “umanitaria” che sarebbe prossima ventura (e della quale si rivelano abbondanti tracce anche nell’attività del presente). Trattasi di un’opera che, sembra, abbia avuto un notevole successo nei paesi anglosassoni. Lo stesso Barak Obama, allorchè ha ospitato alla Casa Bianca un summit dei grandi capi dell’economia digitale, avrebbe assistito a concitate discussioni (a porte chiuse) tra gli intervenuti, nelle quali venivano enunciate numerose citazioni tratte dal romanzo stesso. The Circle. Nel quale si descrive la nascita, nel futuribile, di un nuovo totalitarismo (Al quale sembra che la stessa Internet stia dando più di una mano). Che sembra abbia inizio, come spesso accade, con le migliori intenzioni. Attuando, socialmente prima ed istituzionalmente poi, un’utopia del reale alquanto soft ove per l’assiduo e tecnologico controllo, anche informatico, operato sui singoli, vengono debellate pedofilia e violenze ed ove (socialmente prima ed istituzionalmente poi) un certo tipo di ambientalismo, ecologismo, animalismo, comprensione per le minoranze oppresse, ecc. vengono, sostanzialmente, rese obbligatorie. Ed il dissenso, riguardo tale obbligatorietà, trova attorno a se un clima di assoluta intolleranza.
Se questo è il mondo che ci attende…..
(“There wasn’t  any limit, no boundary at all, to the future…” dall’East of Eden, La Valle dell’Eden di J.Steinbeck).

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mercoledì 7 maggio 2014

MUSICHE D'AUTORE

MUSICHE   D’AUTORE
Camusso a Renzi : “Sei antidemocratico !”.
Renzi a Camusso :  “C’è una musica nuova !”.

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