martedì 30 settembre 2014

STREGATO

STREGATO
(ma non sulla via per Damasco).Si legge,sul Fatto Quotidiano del 1/10/14, pag.1, che a “Brescello la gente tifa per il Sindaco”. Ma, a prescindere dalle polemiche locali, anche io (BW), se c’è da parteggiare per qualcuno, parteggerei per il Sindaco. A volte capita. Che qualcuno rimanga “stregato” da una località (e dalla sua gente), anche se ciò accade non sulla via per Damasco.
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lunedì 29 settembre 2014

ART.18 (MODERNARIATO)

ART. 18 (Modernariato)
Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini….

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venerdì 26 settembre 2014

LA KOSTNER ED IL SINDACO DI BRESCELLO

La KOSTNER ed il SINDACO DI
BRESCELLO
Se c’è un’indagine in corso, a carico del Sindaco di Brescello, qualcosa deve pur esserci. O qualcosa potrebbe credersi che ci sia. (Ciò và evidentemente chiarito). La comunità di Brescello è una comunità estremamente tranquilla, operosa, solidale ed assai ospitale. (Ciò che non capita spesso, in altre comunità). A tal. punto che potrei anche ipotizzare un mio trasferimento in tale località, se non vivessi, da tempo, in quella autodefinitesi “Roma Capitale”. (Ed essendomici ormai abituato). Non che ciò sia esclusivo merito del Sindaco. Potrebbe anche trattarsi di una dimensione congeniale alla popolazione del luogo. Da tempo. Ma che, sino ad ora, non ci sia stata degradazione di tale dimensione (come avvenuto in altri luoghi) è un quid che non va ignorato. Stesso discorso per la Kostner. Incriminata (dalla giustizia sportiva), sembra, per non essersi accorta, se non casualmente, di una sostanza dopante reperita nel suo frigorifero et utilizzata (sembra) dal fidanzato. Due pesi e due misure ? Sicuramente no. Potrebbe anche darsi che la misura andrebbe rivisitata. Ma forse sono io, BW, che sarei stato, in tal caso, un pessimo giudice.

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mercoledì 24 settembre 2014

TERZO MONDO

TERZO  MONDO

Per ora, gran parte delle grandi aziende occidentali sopravvive, avendo demandato a strutture del terzo (e quarto mondo) il compito di realizzare quei prodotti che consentono loro di incamerare immensi profitti. Avvalendos, prevalentemente, del lavoro sotto pagato e senza diritti della collettività addetta alle anzidette lavorazioni. E limitandosi, per ora, ad apporre il loro marchio “di fabbrica” sui singoli prodotti. (Cioè sulle “etichette”) Fino a quando tale situazione potrà durare ?

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giovedì 18 settembre 2014

IL FUTURO (che ci attende)

IL FUTURO (che ci attende)

Quasi ad indicarci la via, in un lacrimoso articolo di 1° pagina (de la Stampa del 19/9/14) l’Articolista descrive (alquanto asetticamente, ) entusiasmandosi  (asetticamente, per fare mostra di non entusiasmarcisi troppo) la vita di una ragazzina di 11 anni, che vive alle porte di Cagliari (evidentemente in un alloggio borgataro), con il padre in galera, con la madre (ucraina) che vive di espedienti, ragazzina che tutte le mattine si alza alle 7 (addirittura !), fa la doccia dai vicini, poiché in casa non v’è l’acqua, prepara la colazione, porta il cane a passeggio, lo riporta in cuccia, va a scuola ed il pomeriggio studia, cucina e tiene in ordine la casa. Sembra quasi una profezia (sul nostro futuro). Tutto bene (si fa per dire). Solo una domanda : e chi il cane non c’è l’ha ?.....

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martedì 16 settembre 2014

PER DOVERE D'UFFICIO

PER DOVERE D’UFFICIO
Secondo La Stampa (del 16/9/14), l’avrebbe detto Marchionne: “ L’Italia ripartirà, non so dire quando”.

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KOSTNER UBER ALLES

KOSTNER UBER ALLES
No, egregio Articolista di “Amori dopati” ( su La Stampa del 16/9/14, pag.1,) prendersela con la Kostner e, (dato che sembra ignorare che il proprio compagno si doperebbe nottetempo) assimilarla altresì a coloro che ignorano donativi di appartamenti e vacanze gratuite non sembra conferire alcunché a quanto si scrive. A meno che non si tratti di uno spunto per affermare che ci sarebbe Qualcuno che conta (molto) che, per farci uscire dalla crisi, dovrebbe abbassare le tasse ed ancora non se ne è accorto.

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domenica 14 settembre 2014

NESSUNA PAURA !

NESSUNA PAURA !
L’HOMO SAPIENS NON E’ ANCORA MORTO
Solo chi, dell’intelligenza umana, ha una visione libresca, imbalsamata e retrodatata, può immaginare che la mente umana  potrà essere sostituita dai robot intelligenti (cfr. il Fatto Quotidiano del 15/9/14). Infatti, la vera intelligenza è quella che, a volte, nel campo scientifico, trasgredisce le regole dottorali (cfr. tra gli altri Einstein ed i creatori della fisica quantistica)  che sembrano assolute, finchè non vengono rovinosamente demolite. Ed è ciò che non può fare l’intelligenza artificiale, che è quella predisposta a non trasgredirle.

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NUVOLE E NEBBIA

NUVOLE E NEBBIA
Nel Suo bell’articolo di fondo sul Fatto Quotidiano del 14/9/14, un eccellente A.Padellaro espone, demandando al lettore le ovvie consequenzialità, quella che è la attuale dimensione sociale della realtà che viviamo. Ad opera di coloro “che non hanno mai detto la verità sul disastro del Paese” continuando a tapparla “con ridicole pezze colorate”. Senza rivelarci in cosa consista il famoso “patto del Nazareno”. E quanto costi “ BALLARO’ ”. Presumibilmente è ancora un precetto di tendenza quello come affermato dallo scrittore austriaco Peter Hendke. Secondo il quale “io vivo di ciò che gli altri ignorano di me”. E’ quanto, esemplificatamente, avviene anche in Francia, ove “per sapere che Monsieur Le President deride i poveri chiamandoli sdentati, si è dovuto attendere un memoriale di una donna tradita”. “Qui da noi invece – è sempre  Padellaro che scrive- i giornali dedicano pagine fritte” sugli espedienti (sempre di natura fiscale) per uscire dalla crisi. D’altra parte non c’è da meravigliarsi di ciò. Anche Euripide, ai suoi tempi, aveva sentenziato: “Uno schiavo non ha il diritto di dire la verità che non piace al suo padrone”.

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sabato 13 settembre 2014

NATURA AL SUO POSTO (Don't disturb...)


NATURA  AL  SUO  POSTO (Please don’t disturb…)

Sulla vicenda dell’orsa, deportata dalla Slovenia ed uccisa in Italia, La Stampa del 13/9/14 riesuma la storia di King Kong “come la dipinse Frank Zappa”: “C’era uno scimmione che viveva tranquillo nella sua isola. Arrivarono degli uomini e lo catturarono. “Per farlo vedere a tutti” e poi lo uccisero. E’ vero, secondo quanto sostiene La Stampa, che in Italia non vi sarebbe una cultura della natura, dato che non la si insegna nelle scuole. E, comunque, la natura deve stare al suo posto. Cioè non disturbare. (Please don’t disturb…) Infatti chi disturba (cioè, chi non si omologa) muore .(In effetti si può morire in tanti modi).

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venerdì 12 settembre 2014

DOPPIE VERITA'

DOPPIE  VERITA’

Scrive, su La Stampa del 12/9/14, un lettore (Commissario di una Comunità Montana) lamentando la fine dell’orsa, in conseguenza di un anestetico che, evidentemente (per  dose o quant’altro) non le era congeniale. Ed al tempo stesso rammentando che le collettività montane erano da tempo in allarme per le frequenti incursioni di orsi (e perché no di volpi, lupi e faine ?) in recinti e pollai, alla caccia di capretti ed ovini. Mai si saprà, ovviamente, se la dose di anestetico del dardo (che ha colpito l’orsa) era quella “giusta”. Ma, dopo il clamore, esclusivamente di facciata, causato dall’evento, tutto tornerà come prima. E la collettività, da sempre addormentata, tornerà ad essere più addormentata di prima. Convinta, come sempre, dalle consuete due verità, collaterali ed al tempo stesso contraddittorie. Quella delle erogazioni per il ripopolamento, ecologico, della montagna e della eliminazione di tutto ciò che non appaia congeniale alla razza umana. Quella dell’Homo (e,perché no?) della donna “sapiens”. A condizione che siano tutti inquadrati e coperti e cioè convinti da verità (che, a parole, non si definiscono “assolute”) solitamente mutevoli e cangianti, a seconda delle convenienze di chi conta…..di più (e dei consensi che riceve).
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martedì 9 settembre 2014

IMMERSE NELL'ANONIMATO

IMMERSE  NELL’ANONIMATO

Riflettiamo (qualche volta) guardando le immagini di Lucia, Olga e Bernadetta che in una età, per taluni da rottamare, hanno scelto di svolgere una vita difficile, ma normale, perché, in fondo, è quella che svolgono, nel loro Paese, tante altre loro consorelle. Che, anch’esse, non hanno la fisicità del glamour ma solo quello di essere viventi, e vivono, in ogni istante, costantemente immerse nell’anonimato (e nell’ovvietà). Senza alcun privilegio. Anche senza quello che conferirebbe loro la notorietà. Con poche gioie ( aventi, prevalentemente, senso etico) e molti dolori. E’ quello che scrive Marco Politi nel Suo bell’articolo di fondo sul “Fatto Quotidiano” del 10/9/14 aggiungendo che il loro esempio potrebbe essere l’unico per fuggire dal “pozzonero in cui siamo caduti.

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lunedì 8 settembre 2014

L'OMBRELLO

L’OMBRELLO

Aperta la porta di casa, appoggiato al muro, vi trovò un’ombrello. Nell’interno v’era un foglietto con le “istruzioni per l’uso”. Lo lesse. Apprese che si trattava di un ombrello esplosivo. Sarebbe esploso se fosse stato aperto sotto la pioggia. Sorse così il problema di come disfarsene. Alla polizia non era il caso di consegnarlo. Sarebbe stato coinvolto in una vicenda tutt’altro che razionale. E della quale non sarebbe stato facile fornire una spiegazione razionalmente accettabile. Forse si trattava solo uno scherzo. Decise di buttarlo nel fiume.  Nottetempo. La stessa notte si recò su un ponte e gettò l’ombrello nel fiume. Qualcuno si avvicinò. Era un poliziotto. Gli chiese: “Si sente bene ?”. Non trovò nulla di meglio che rispondergli : “Era un ombrello. L’ho gettato nel fiume. Tanto non piove”.
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CASTELLINARIA

CASTELLINARIA

Disneyland è da tempo considerato, dai suoi ideatori e da molti altri, un luogo con i divertimenti che solo la più fantasiosa fantasia potrebbe immaginare. Se i visitatori lo desiderano, potrebbero anche soggiornarvi, poiché vi sono anche alberghi e ristoranti di ogni tipo e quant’altro possa assicurare quella che solitamente si definisce felicità terrena (anche se le tariffe non sono adeguate…per tutti). E’ questo un luogo ove gli adulti possono sentirsi nuovamente piccoli, accomunandosi ai desideri ed alle fantasie dei loro  (piccoli) figlioli.  Si tratta solo di vedere se, quando la visita è terminata, torneranno ad essere adulti, a meno che, quel processo di addomesticamento collettivo tipico del neocapitalismo attualmente trionfante ( e che si avvale, democraticamente, di un consenso estremamente guidato) non lo consenta loro.
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domenica 7 settembre 2014

ALDO GIOVANNI E GIACOMO



Su La Stampa del 7/9/14, pag 1 e 20,Aldo, Giovanni e Giacomo sono scesi in campo per difendersi dall’accusa che la propria comicità ed ironia siano denigratrici di alcune situazioni difficili. Trattasi all’evidenza di una comicità ed ironia destinate solo a far sorridere e prive di qualsivoglia malanimo od intento offensivo. E solo chi è inconsapevole di quanto sia difficile vivere nella attuale realtà quotidiana può negare la necessità di un sorriso, (del lettore o del telespettatore) che dissolva almeno  per un attimo quella situazione di carenza ed instabilità che ci avvolge tutti. E che, i buoni propositi,  continuativamente enunciati da coloro che sono in grado di farsi sentire, non valgono in alcun modo a scalfire.

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sabato 6 settembre 2014

POVERTA' (Senza sorprese)

POVERTA’ (SENZA SORPRESE)

La visitatrice si fermò un attimo. Avanti alla porta. Come per prendere coraggio. Prima di entrare. Prima d’ora non ci aveva mai messo piede. Spinse la porta. Che era socchiusa. Era una casa di poveri. Vi faceva molto freddo. C’era anche un’inferma. Stava a letto ormai da un anno. Il medico dell’assistenza (gratuita) passava ogni 15 giorni. Con aria distratta, consigliava di nutrirsi. Di più. “Come stà ?” Le chiese la visitatrice. “Come vuole che stia?”. Le rispose. “Non mangio. Ho le gambe gonfie. Non ho più neanche la forza di alzarmi. Devo essere aiutata. Quando è possibile. Mio marito è sempre fuori casa. Per lavoro. Quando non lavora sta all’osteria.” La visitatrice pensò che la povertà inaridisce anche gli affetti. Nel contempo cercava di non avvicinarsi troppo alla malata. Non si poteva mai sapere di quale malattia soffrisse. “Deve mangiare un poco di più”.Disse. “Vedrò di venire anche domani”. Aggiunse. “E portarle qualcosa”. Uscì. La porta era ancora socchiusa. Potrebbero anche richiuderla qualche volta, pensò. Discese i 150 gradini per raggiungere il pianterreno. Poi si fermò. Per osservare la strada. Respirò profondamente. Pensò che, in fondo, era bello vivere. Anche solo fisicamente. Raggiunse la propria stanza. Piccola e bene ordinata. Si coricò e spense la luce. Cercò, invano, di addormentarsi. Dopo aver mentalmente recitato diversi Pater, Ave, Gloria e requiem. Dal vicolo sottostante provenivano a tratti folate di voci e di grossolane risate. (In basso c’era una bettola). A volte anche qualche sgangherata bestemmia. Che sembrava profferita quasi orgogliosamente. Come fosse una sorta di rivalsa contro una vita inutile. “Sono proprio bestie,… bestie… Lei non poteva rimproverarsi di nulla…proprio di nulla. “ Pensò, addormentantosi.
Lo spunto del post è stato offerto dal racconto (lungo) di C.Cassola: “I Poveri”.E dalla loro vita tranquilla, spesso senza sorprese…

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VOLI PINDARICI

VOLI PINDARICI

Per l’Articolista de IL  FATTO, del 6/9/14 (pag.15) per  fare parte del club di quelli che, alla pari di Hollande, non hanno mai sopportato i “senza denti”, basta trovarsi su una spiaggia (ad es. Capalbio) a leggere un libro e porre un tranquillo diniego ad un “vu comprà” che ti offre la sua mercanzia. Ed è quanto è capitato, tra gli altri, a F. Bassanini. Citato piuttosto a sproposito ( e, come è il caso di dire,) senza Sua colpa nè peccato, in un commento giornalistico, alquanto sbrigativo, nel quale una sinistra, tra gli altri, rappresentata da Petruccioli, Bertinotti e Cuperlo non odierebbe, a quanto afferma l’Articolista, la ricchezza ma, sostanzialmente, la povertà….

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venerdì 5 settembre 2014

IL FANTE DI DENARI

Il Fante di Denari

Trovarono un muro e lo urtarono. Dalla bara si udì un leggero gemito. La vedova (inconsolabile, secondo le cronache) disse loro di aprirla. Il defunto era ancora vivo. E sopravvisse per altri 10 anni. Allorchè arrivò nuovamente il momento fatale ci fu un altro funerale ed un’altra bara. Allorchè i portatori la sollevarono, la vedova (nuovamente inconsolabile,) disse loro: “E questa volta….fate più attenzione”.
Chissà per quale strano arzigogolo mentale questa storiella mi è tornata in mente leggendo l’articolo di 1° pagina de “La Stampa” del 5/9/14. Nel quale l’Articolista sembra anch’esso accorgersi che il defunto non è ancora tale. Ma che è sopravvissuto a tutte le  precedenti  riforme (il muro). Ma adesso che sembra ve ne siano altre in arrivo (il nuovo muro) che intaccheranno ulteriormente il generale potere d’acquisto.  E sembra che, tutti insieme appassionatamente (Esercito, Polizia, Marina, Forestali, medici ecc.), mostrino attualmente segni di cedimento. Ma in fondo (si chiede l’Articolista) cosa vogliono se le hanno a suo tempo collettivamente auspicate  ?

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