giovedì 27 febbraio 2014

BREITE STRASSE (5)


L’incanto della spiaggia (bianchissima, con la rena quasi vetrosa, probabilmente a seguito di uno sminuzzamento susseguitosi nei millenni), del mare (la cui ridottissima salinità, consentiva ai cigni, volatili di acque dolci,  di frequentarlo), degli scarsi bagnanti (silenziosissimi, evidentemente desiderosi di non dare fastidio, con le loro voci, a chicchessia)…. Tutto ciò venne turbato dal foglietto di un “avviso” di futura contravvenzione, apposto sotto il tergicristallo della propria auto (con invito a presentarsi presso il più vicino comando di polizia) per concordare la sanzione per il contravvenuto divieto di sosta. Che, in precedenza, Paul non aveva notato fosse stato segnalato con un’apposito cartello stradale o con altra analoga indicazione nei paraggi dell’anzidetta sosta. Considerò pertanto tale avviso come una sorta di “avvertimento”….a non strafare. Poiché evidentemente si era intuito che Paul aveva avuto la sensazione che i malfattori, posti a custodia della droga nel magazzino del sale, non fossero stati colti impreparati precedentemente all’intervento dei gruppi speciali della polizia. Recatosi al limitrofo posto di polizia, notò che tutti erano gentilissimi, forse anche cordiali, nei suoi confronti. Ciò lo confermò nei suoi convincimenti. Ne avrebbe riferito ai suoi superiori a Monaco. Comunque il suo viaggio in Svezia non era da considerarsi un fallimento. Ma, forse, solo un primo passo. Anche se S.Beckett, con il suo simpatico, incorreggibile, connaturato ed irridente illuminismo, avrebbe invitato a non disperare: “Avete fallito.Non importa. Tentate ancora. Fallirete meglio” (Monito peraltro valido…in ogni tempo). (Continua).
Nulla di ciò che è stato descritto si è veramente verificato nella realtà. Situazioni, personaggi, vicende e quant’altro sono esclusivo frutto della fantasia e della immaginazione dell’autore.
Bluewind


martedì 25 febbraio 2014

IL BENESSERE UCCIDE LA CRESCITA

IL BENESSERE UCCIDE LA CRESCITA

Secondo il gruppo di sociologi, editorialisti ed esperti in problematiche finanziarie (ai quali La Stampa del 25-2-14, a pag.28 e 29, dedica ampio spazio) la crisi non è iniziata quando tutti lo credevano ma molti anni prima. Quando nei paesi c.d. avanzati (cioè ricchi) imperversava il benessere, le cui conseguenze (leggi per la sicurezza del lavoro, norme di protezione dell’ambiente, regole per lo smaltimento dei rifiuti, adempimenti e controlli a tutela dei consumatori e quant’altro…) hanno prodotto la crisi. Ed occorrebbe pertanto (il condizionale è d’obbligo) “provare a voltar pagina”. Chi non volesse leggere questa amara”pagina”, potrebbe dare maggior credito a quell’antico proverbio giapponese, che invita “a non credere a tutto ciò che si legge, oppure….a non leggere più”.

Bluewind

lunedì 24 febbraio 2014

BREITE STRASSE (4)

BREITE STRASSE (4)

Lo studio medico era ubicato in una villetta a pochi passi dal centro di Lubecca. Accanto vi scorreva un ruscelletto il cui gorgoglio si frammischiava al festoso pigolio dei numerosi volatili, suoi indisturbati frequentatori. Paul aveva ricevuto l’indicazione del predetto studio da un’impiegata di una agenzia di viaggi. Quando ci si recò, venne accolta da una simpatica dottoressa; era la figlia del titolare dello studio. Percorsero un corridoio e Paul vide in una stanza adiacente numerosi pazienti in attesa. Si trattava evidentemente di mutuati del servizio medico sanitario. Arrivò in una stanza adibita a deposito di  apparecchiature sanitarie. In seguito si rese conto  che gli si voleva risparmiare l’attesa ma, nel contempo, si voleva evitare che gli altri pazienti si ritenessero posposti al nuovo arrivato  (Paul). Che dopo la visita, effettuata dal titolare dello studio medico, ne ricevette il responso. Poteva, senza preoccupazione alcuna, proseguire il suo viaggio verso i paesi del nord Europa (Svezia e Norvegia), poiché il malanno che lo affliggeva (si trattava dell”Erpes Zooster”), sarebbe scomparso, anche a seguito dei farmaci che gli aveva prescritto,  dopo pochi giorni. Allorchè gli chiese quale fosse il suo onorario, gli sembrò alquanto imbarazzato. Ebbe l’impressione che non intendesse chiedergli nulla. Ma nel contempo, non intendeva urtarne la sensibilità. Conseguentemente la parcella richiestagli fu, a dir poco, puramente simbolica. Recatosi poco distante in una farmacia per acquistare i medicinali, gli venne consegnato, assieme alle medicine, un involucro più piccolo di quello originario contenente i farmaci, piuttosto ingombrante, al fine di sostituirlo a quest’ultimo, per comodità di viaggio. Gli venne altresì fatto omaggio di una cartina stradale e di una busta-custodia per conservare le ricette. E Paul non potè fare a meno di pensare che, forse, quelli che ci si trovavano, non si rendevano conto di vivere in una gran bella comunità.

Bluewind

sabato 22 febbraio 2014

BREITE  STRASSE (Italiener) (3)

Così era soprannominato Paul dai suoi colleghi. L’Italiano (Italiener). Per il suo modo d’essere da sempre in contrasto con le soluzioni mortalmente definitive (quando era possibile). Allorchè, negli scontri a fuoco, tentava di colpire parti non vitali, con la sua Beretta cal.9, che, per la sua ben nota imprecisione di tiro, (ad oltre 10 mt di distanza), non gli facilitava certo il compito. Attualmente si trovava in attesa dei gruppi di polizia in arrivo da Amburgo. Dei quali aveva chiesto l’intervento per effettuare un accesso non solitario negli storici “Magazzini del sale” (di Lubecca) ove, da qualche tempo, si era installata una pericolosa banda di spacciatori di droga. Doveva intervenire e risolvere, almeno in parte il problema assai prima che intervenissero i predetti gruppi speciali. Che per il loro addestramento, caratterizzato dalla tecnica dell”anti terrorismo”, avrebbe determinato una specie di strage. Si introdusse pertanto nei Magazzini del sale, appostandosi dietro una colonna. Ed istantaneamente venne crivellato di colpi. Pensò che la sua fine era giunta. (se la era immaginata diversa). Attorno a lui, ed anche dentro di lui, calò un buio fitto. E vide passargli avanti, guardandolo senza indirizzargli un sorriso e senza rivolgergli un saluto, le immagini (gli sembrarono ombre incorporee) di coloro che aveva conosciuto in vita. Ma durò poco. Fu risvegliato, (dal coma), dalla voce di una graziosa infermiera, che gli chiese come si sentisse. Non fu in grado di risponderle. Ma si chiese, dentro di se, “ma io chi sono ?”.” Dove mi trovo ?”. Sono queste le domande che forse qualcuno si pone. Allorchè, a volte, ha avuto, per così dire, a che fare con situazioni inusuali ed irrazionalmente paradossali. Come poi seppe, l’intervento dei gruppi speciali aveva avuto successo. Ed il magazzino del sale, con il suo deposito di droga, era stato, per così dire, “espugnato”.

Bluewind

lunedì 17 febbraio 2014

70 ANNI DOPO

70 ANNI  DOPO

(Forse) non crediamo al 100% a ciò che vediamo (e forse, a volte, anche a ciò che leggiamo). Padre Mario Collarini  (direttore dell’Almanacco/calendario “Frate Indovino”,), autonomamente (a quanto Egli afferma) ha deciso di eliminare dal calendario predetto la rubrica degli oroscopi ( e ciò non a seguito della valutazione espressa da Papa Francesco, secondo il Quale: “Maghi ed indovini non risolvono i problemi”. (Ne dà notizia La Stampa del 18/2/14, a pag 1). Infatti tale rubrica  “sbeffeggiava simpaticamente gli oroscopi più accreditati ma alla fine i nostri lettori non comprendevano e quindi abbiamo deciso di tagliarla “ (E’ questa la motivazione di Padre Collarini, secondo l’Articolista de La Stampa). Curioso  che se ne sia accorto (solo) 70 anni dopo.

Bluewind

sabato 15 febbraio 2014

Bella...ciao...

BELLA…ciao.
Su La Stampa del 14/2/14,pag 1, parafrasando la vicenda di due (ex) innamorati che si lasciano…con un messaggio, l’Articolista costruisce una specie di fiaba, parametrando la attuale crisi dei rapporti tra Renzi e Letta, quest’ultimo (per l’occasione) trasformatosi in Enrica. Il protagonista di primo piano della scena (Renzi) fa promesse (alla ex amata) nella vicenda giornalistica. Trattasi di un preannuncio di cambiamento. Ma da quanto tempo tali preannunci (le riforme) sono stati…preannunciati (nella vita pubblica). Senza che abbiano avuto un seguito effettivo. Ma forse questa è – effettivamente – la politica. E parafrasando il bel noto film che ha visto come attore protagonista uno splendido H.Bogart (un’ulteriore parafrasi…non guasta) potrebbe anche concludersi con un “ E’ la politica…bellezza” (in democrazia ….o meno).

Bluewind

giovedì 13 febbraio 2014

CHE COLPA ABBIAMO NOI...

CHE COLPA ABBIAMO NOI..

(se non siamo nati ricchi…) come coloro che attualmente si spartiscono i resti di quello che rimane della (vera) imprenditorialità produttiva. (senza fare nomi…per carità. Ubi lex est lex. Ove c’è la legge…c’è la legge…. E forse solo questa. Infatti non si vorrebbe – si fa per dire – che qualcuno resti, per così dire, turbato  da ciò che si scrive). Chissà quante volte ( ed è questa una valutazione piuttosto ottimistica) gli attuali Eredi (ed i loro progenitori) avranno, almeno visivamente, apprezzato ciò che viene prodotto e smerciato, dal loro stesso complesso (produttivo ?). Anche se i loro attuali interessi sono rivolti (forse anche strumentalmente) alla dimensione (imprenditoriale ) giornalistica. Bacchettandosi vicendevolmente con altri concorrenti anch’essi interessati (imprenditorialmente e  forse anche strumentalmente) alla stessa dimensione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E consentirà di far pagare le imposte, alla intera collettività, anche per quanto riguarda quella parte, non esigua, derivante dal trasferimento a Londra della sede legale del complesso che fu, a suo tempo, beneficiario di numerosi altri aiuti statali (e quindi a carico della collettività stessa). Ed è questa una specie di  incompleta“condivisione “ che non può affatto essere mentalmente condivisa (anche se conforme, alla legge..).

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martedì 11 febbraio 2014

VUOTI A PERDERE

VUOTI A PERDERE

Ciò deve dire (secondo un conduttore di successo di una emittente radio di grande diffusione, ad ore 6,30 circa dell’11/2/14) un figlio “bamboccione” e disoccupato alla affettuosa madre, allorchè è in procinto di andarsene dall’abitazione materna, dando, per così dire, il ben servito: “Cara mamma, la tua parte di vita è ormai trascorsa, adesso tocca a me percorrerla. Saluti e baci” (questi ultimi li ha aggiunti BW).

Bluewind

lunedì 10 febbraio 2014

TROTTA TROTTA CAVALLINO...

TROTTA TROTTA CAVALLINO….

Gli esiti del referendum svizzero sembra abbia disarticolato il coacervo degli accordi riguardanti la libera circolazione di persone e cose (accordi di Schengen ed accordi collegati) nell’ambito europeo.  Costituenti la principiale ragione per la quale il nostro Paese ha aderito alla UE. Materia  questa che, d’altra parte, ha visto i diversi paesi della comunità europea regolarsi in maniera a dir poco diversificata o dirigersi in tale direzione. Su La Repubblica del 10/2/14, pag.4 si legge quanto segue: Regno Unito. Cameron ha annunciato restrizioni alle garanzie di cui godono i lavoratori migranti dell’UE. Olanda. Il leader del partito della libertà Geert Wilders sostiene che l’Olanda fuori dalla UE registrerebbe una crescita del PIL del 10% in 10 anni. Francia. Il Front National capeggiato da Marine Le Pen chiede di ridurre il numero degli immigrati e di non dare loro più diritti. Spagna. In 10 anni gli immigrati sono aumentati dal 2 al 12% ma il Partito Popular chiede di ridurre gli ingressi ed i servizi erogati. Svezia. Sta valutando se irrigidire le politiche migratorie sulla scia delle proteste. Danimarca. Il governo offre agli immigrati incentivi per lasciare il paese.Una conquista del Partito popolare danese, xenofobo. Germania. Prevede un meccanismo formale complicato per regolarizzare la posizione degli immigrati. Forse l’Europa non c’è più (o tende a scomparire) ? E nessuno se ne è accorto ? (così almeno sembra ). Quale conclusione trarne ?. Forse questa della tradizionale filastrocca emiliana ? (destinata però ai bambini). “ Trotta trotta cavallino, porta il sacco al mio mulino. E se il non c'è più, prendi il sacco e tiralo giù”.

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domenica 9 febbraio 2014

BREITE STRASSE (2)

BREITE STRASSE (2)


La città (Lubecca) era alquanto sottotono. Forse per  (de)merito della “crisi”. Che mordeva anche nella Germania del nord. Paul era stato inviato dalla polizia di Monaco a quella di Lubecca, che era – per – così dire – alle prese con un traffico di droga (cocaina) che non riusciva a debellare. E che era opportuno stroncare al più presto, per evitare che mettesse radici. I carichi di droga, provenienti dal medio oriente, si riteneva facessero sosta nella città anseatica (Lubecca) o in qualche altra città limitrofa (Amburgo, Brema o Malmò, in Svezia) da dove ripartivano con altra nave per destinazione in un altro porto del Sud Europa. Recentemente una poliziotta di fresca nomina (una bella ragazza di nome Margit) era stata oggetto di pistolettate da parte di alcuni spacciatori. Non era stata colpita. Forse perché si era trattato di di un “avvertimento” che doveva essere “solo” indolore. Forse perché gli spacciatori erano troppo inesperti e dovevano fare “solo” pratica o dovevano dare una prova di “lealtà” alla propria banda. A Paul non era affatto dispiaciuta questa trasferta a Lubecca, città che conosceva bene ed alla quale era quasi affezionato. Riteneva comunque che potesse sbrigarsela in pochi giorni. (Individuando dove fosse stivata la droga e da quale porto venisse asportata per l’ulteriore destinazione).Anche la  probabile successiva trasferta a Malmò non gli sarebbe dispiaciuta. Lo avrebbe avvicinato alla Norvegia. Ove, finalmente, avrebbe assistito  ai tanto decantati (sin dall’infanzia) fenomeni dell’aurora boreale e del sole di mezzanotte. (continua). I fatti ed i personaggi descritti sono puramente immaginari e non hanno alcun riscontro con la realtà effettiva.
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giovedì 6 febbraio 2014

BREITE STRASSE (1)

BREITE STRASSE (1)

Nella Breite Strasse un passante gli si avvicinò. “Signore” gli disse “ha un laccio della scarpa slacciato. Lo riallacci. Potrebbe cadere”. Paul lo guardò. La città (Lubecca) era indubbiamente cambiata. Ma gli abitanti no. Erano gli stessi di prima. Di quando ci si era recato, qualche anno prima. L’albergo sull’acqua, su palafitte, in prossimità delle “Porte del sale” non c’era più. Ma la gente era quella che conosceva. Un altro viandante gli si avvicinò. Paul pensò che fosse uno di quei procacciatori di stanze che si aggirano in prossimità delle stazioni ferroviarie per avvicinare i turisti. Non era così. Gli disse : “Lei deve essere un turista. Non è di qui. Dato che sono le 12, sicuramente sta alla ricerca di un ristorante. Vada lì” Ed indicò una direzione. “Ce n’è uno a trecento metri. Starà bene e pagherà poco”. Incredibile !. Era proprio vero. La città era cambiata. Ma la gente no. Era sempre la stessa.
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mercoledì 5 febbraio 2014

SENZA TESTO

SENZA TESTO

Non c’è testo (basta l’immagine. C’è di tutto e di più).
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martedì 4 febbraio 2014

IL BOTTO

IL “BOTTO”
Che ci sia stato un involgarimento complessivo…..della sitazione risulterebbe pittosto arduo poter dubitare. Su chi e su che cosa abbia contribuito  a tale involgarimento, non rientra e non vuole rientrare tra i compiti dell’attuale post.( Anche se BW ha idee ben chiare in proposito). (C’è anche chi, per eludere il tema, sembra voler confondere le cause con gli effetti. Attribuendo esclusivamente a questi ultimi la ragione, e cioè le cause ,di ciò che accade). Quel che, al momento, è possibile anticipare è che, permanendone le cause (malessere economico compreso, ma non solo questo) i “boati” dei giorni scorsi (ma purtroppo non solo questi) potrebbero anche ripetersi. E presumibilmente ci si allontanerà ulteriormente da quegli strumenti civilmente dialettici del controcorrente (quali l’ironia, l’aforisma, l’eufemismo e quanti altri) che, per poter essere utilizzati, hanno la necessità di poter coesistere con antagonisti che non siano a loro iimpenetrabili, quando riguardino le giustificate esigenze della collettività. Evidentemente tutto ciò adesso non basta. Ci vuole – evidentemente – il “botto”…per farsi sentire.

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lunedì 3 febbraio 2014

TUTTO BENE (Evviva ! )

TUTTO BENE (Evviva !)

TUTTO BENE (Evviva !)
La Stampa del 3/2/14 pubblica, a pag 1 e 17, (con toni trionfalistici) la notizia che la neonata Chrysler/Fiat ha inserito, nel programma televisivo del Super Bowl statunitense, uno spot pubblicitario sulla nuova Maserati, riscuotendo un  vivo successo tra gli spettatori (statunitensi). Ignorando che tale auto avrà quali compratori, in Italia, se ciò avverrà, solo alcuni evasori fiscali ( al momento, innominabili). E che, trascurando altri aspetti inquietanti, dopo tutta questa “caccia” all’evasione fiscale, all’elusione (sempre fiscale), a colui (ente o privato) che trasferisca la propria sede all’estero, stupisce (ma non troppo) che nessuno abbia stigmatizzato che, a seguito di tale fusione tra Chrysler e Fiat, le relative imposte verranno pagate in Gran Bretagna. Tutto bene, allora ?.


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