sabato 25 gennaio 2014

FARFALLA BLU

FARFALLA BLU

Pensava di assopirsi. Non fu così. Una famigliola (padre,madre e due sorelle) prese posto accanto a lui (Paul). Lei (Gretel) gli lanciò un’occhiata. Fu uno sguardo che – per un attimo – incontrò quello di Paul. E qualcosa di indefinibile entrò, per un attimo, in lui. Partecipandogli una dimensione di intimità, di condivisione dell’esistente, di complicità nel suo modo d’essere. Era come se si fossero da sempre conosciuti, frequentati, conoscessero tutto. L’uno dell’altra. E viceversa. E si fossero, per caso, riincontrati.
Le disse,  con voce suadente, forse per ricambiarne l’intensità del suo sguardo, ma subito dopo giudicando del tutto inadeguata ed inopportuna la frase stessa: “E pensavo che mi sarei assopito”. Ma lei ne aveva compreso l’intenzione.  E fu indulgente ed amichevolmente, quasi a rispondergli, gli sorrise. Egli seppe che il giorno dopo Gretel e famiglia si sarebbe trasferita in Italia. Per passarvi le vacanze estive (in una località di montagna). Sarebbe andoto a trovarla, disse lui. Senza immaginare ciò che, lungo il percorso, lo attendeva. (continua). Bluewind
(I personaggi, le situazioni, i nominativi del racconto non hanno alcun riferimento a situazioni, personaggi, nominativi della vita reale ma sono l’esclusiva risultante della inventiva dell’autore).



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