giovedì 30 gennaio 2014

FARFALLA BLU (3)

FARFALLA BLU (la notte dei fuochi) (3)

L’albergo ( a 5 stelle), ove avevano preso alloggio, era ubicato in un antico castello medioevale. Ove, specie per la cena, vigeva un rituale abitualmente osservato dagli ospiti (tutti italiani di Roma, abituali frequentatori estivi). Si cenava in una grande sala rivestita di una moquette rossa. Gli uomini in abito, prevalentemente, scuro, le signore tutte in abito da sera, con generose scollature dato che si era d’estate. Al tavolo di Paul e Gretel veniva spesso la direttrice Marlene (in sostituzione di una cameriera), graziosissima con il suo costume tirolese e che a Paul dava la sensazione gli rivolgesse occhiate  non già di approvazione. Quella era la notte dei cd fuochi. Poichè v’erano stati e, presumibilmente, si sarebbero verificati numerosi attentati. Specie ai tralicci dell’alta tensione. Tutta la zona era presidiata da militari dell’esercito, in tenuta da combattimento. Il traffico delle auto era praticamente azzerato. E Gretel, proprio la stessa sera, disse a Paul che non desiderava rimanere in albergo. Salirono in auto e presero la via per Bolzano. Alla stazione ferroviaria di Bolzano Paul e Gretel ne discesero per fare uno spuntino nel bar ivi esistente. Allorchè risalirono sulla 1100/D, si avvicinarono dei militari per chiedere loro i documenti e per ispezionare l’auto. Ed a questo punto, sorprendendo Paul, Gretel gli disse, senza una ragione apparente, di non badare a loro e ripartire immediatamente. Non furono inseguiti unicamente poiché i militari non avevano mezzi di locomozione a loro disposizione. Passarono la notte in un campo di alberi di mele. La mattina seguente Paul uscì dall’auto ed approfittò di una pozzanghera di acqua pulitissima (residuo della pioggia della sera precedente) per rinfrescarsi il viso. Quando tornarono in albergo, vi fù qualcuno che li guardò con malcelata curiosità  e con un’espressione che sembrava interrogativa. Evidentemente la loro assenza (notturna) era stata notata. Ed era stata oggetto di commenti. In seguito Paul ebbe a riflettere sugli avvenimenti sopra descritti. Si disse che il carattere di Gretel era piuttosto avventuroso. Era solita, allorchè era in compagnia di Paul, narrare interessanti trame poliziesche, di volta in volta da lei stessa immaginate. Era questa una caratteristica che (unitamente a quella di una sua estrema socievolezza ed allegria nel suo modo d’essere) la rendeva veramente unica, tra le conoscenti di Paul. Ma ciò che Paul non riusciva a spiegarsi era la ragione per la quale Gretel,con concitazione, lo aveva costretto a sottrarsi al controllo dei militari, alla stazione di Bolzano. Come se avessero qualcosa da nascondere.(continua). Bluewind
(I personaggi, le situazioni, i nominativi del racconto non hanno alcun riferimento a situazioni, personaggi, nominativi della vita reale ma sono l’esclusiva risultante della inventiva dell’autore).


Nessun commento:

Posta un commento