mercoledì 23 ottobre 2013

CASTELLINARIA

CASTELLINARIA

Sembra che a Torino farsi obliterare il biglietto del tram o dell’autobus, facendolo passare di mano in mano fino all’apposita macchinetta obliteratrice sia un’episodio inconsueto. Se così non fosse, non si vedrebbe la ragione per farcelo raccontare sulla prima pagina de La Stampa (del 23/10/us). Nella quotidiana rubrica “Buon giorno”, che riguarda i fatti del giorno. V’è altresì, sempre sulla prima pagina, una foto che ritrae la folla di visitatori all’inaugurazione della mostra dedicata al “maestro dell’impressionismo” (Renoir). A Roma mostre dello stesso tipo non sono inconsuete. Ed ogni volta vantano un discreto numero di visitatori. Spesso sono turisti. Innamorati da sempre della città, ed anche di qualsiasi cosa vi si trovi. Stazionano (i visitatori) lungamente avanti a ciascun quadro, con atteggiamento di preoccupata ed estrema serietà. Incuranti dei numerosi bivacchi di scolaresche di piccoli bimbi, accompagnati dalle rispettive maestre, che, accovacciati in circolo, si dedicano ai propri abituali giochi infantili, incuranti dell’arte che li circonda. La prima impressione (evidentemente troppo frettolosa e forse arbitraria) è che tali pensierosi visitatori non abbiano compreso proprio nulla di ciò che stanno guardando. E che comunque, in seguito, saranno prodighi di commenti estremamente favorevoli ed al tempo stesso generici con le proprie conoscenze di palestra, pub o di pianerottolo condominiale. (Forse per sembrare “in”) Ma di ciò non v’è da meravigliarsi. Poiché (a volte e non solo a volte) sembra prevalere la realtà di ciò che si dice (o si scrive) e non di ciò che effettivamente è. Della serie (tanto per cambiare) degli 8 milioni di (inesistenti) baionette oppure del più recente “siamo uno dei 5 o 4 paesi più industrializzati del mondo”. (A chiacchere). Che ha imbevuto gran parte della nostra politica sociale ed economica degli ultimi venti o trent’anni. Viene a questo punto alla mente la vecchia canzonetta degli anni trenta. Potrebbe divenire, quasi attuale, cambiando l’ordine di ambedue le frasi (Si dice…ma non si fa).

Bluewind

Nessun commento:

Posta un commento