IL SOLE NERO
I dimostranti erano preceduti da un canto. Sembrava
un inno. Prima dell’irreparabile. “Fuoco
!” Che avrebbe dovuto ordinare il
tenente Von Trotta al suo reparto.
Ma non ordinò nulla.
L’imperatore chiese al
cameriere: “ Trotta…Trotta…Ten. Trotta !
Conoscete il nome Trotta ? Questo
nome non mi è nuovo”. “Trotta !”
esclamò il cameriere. “E’ quello che ha
salvato la vita a Sua Maestà”. “A Solferino”. Era questa, da tempo, solo
una leggenda. Avvalorata perché troppo bella per non essere vera. “Si” rammentò l’imperatore. “Ricordo”.Ed in margine alla pratica Trotta scrisse: “Risolvere favorevolmente”. Il sole stava sorgendo. Ma sembrava
quasi nero. Forse era solo un effetto di luce.
Lo spunto di questo
post è tratto da alcune pagine dello splendido romanzo di J.Roth “La
marcia Radetzky”,rese più umanamente intense. Quel sole poteva essere il
sole degli Asburgo (e forse dell’intera Europa mitteleuropea). Aveva una debole
luce. Ma era pur sempre un sole. Anche
se un pallido sole.
Bluewind
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