venerdì 1 agosto 2014

UBI MAIOR....


UBI  MAIOR…

Arrestato dallo sceriffo di Nottingham, nominato ministro della giustizia e degli interni ad interim dal principe Giovanni, Robin Hood venne sottoposto a giudizio penale per i reati di impossessamento di beni appartenenti alla corona (tra cui il ricavato delle elemosine) beni che vennero, successivamente, dallo stesso imputato, donati ai poveri. Ad analogo giudizio vennero sottoposti il principe Giovanni, fratello ed autorevole consigliere del re Riccardo Cuor di Leone avendolo costretto a partecipare, dominandone la volontà, ad una spedizione militare (denominata “Crociata”) in un paese medioorientale, esclusivamente per allontanarlo dal regno e prendere il suo posto, nella carica regale. Assieme a lui vennero incriminati per associazione a delinquere tutti coloro che lo avevano assecondato (Sir Biss, Little John, Fra Tuck e lo stesso sceriffo di Nottingham, che in tal modo incriminò se stesso). Il processo aveva, presumibilmente, l’unico scopo di dimostrare che, dopo l’allontanamento di re Riccardo, qualcosa era cambiata…nel regno e che la gestione pubblica era stata ricondotta , finalmente,  ad una prassi di estrema legalità e correttezza. Gli imputati vennero poi, ovviamente, tutti assolti (per alcuni reati) tranne per pochi altri, le cui pene (pochi mesi di reclusione) vennero però sospese, per non creare disagio alla gestione statale. Lo stesso Robin Hood venne assolto, per aver agito per motivi di particolare valore etico-morale. Anche per assicurare che la cd opposizione (quella rappresentata da Robin Hood e dai suoi seguaci) veniva tenuta in buon conto, attese le finalità quasi istituzionali della stessa. Ed anche, forse, in applicazione del ben noto principio che “ Ubi maior….”. NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.                                                    Bluewind

 

 

6 commenti:

  1. ?..e fu così che "cessant" anche l'eccesso della cacca in quel e vissero felici e malcontenti. Mica l'ho capita la favoletta però. Ma...ciao nel bel dì di festa quasi al suo meriggio.Mirka

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    1. Le favole sono...favole. Senza eccessi di razionalità. Forse, (a volte,) tentano di scimmiottare la vita vera.

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  2. Le favole,in teoria,sono fatte per insegnare ai bimbi ciò che il mondo adulto fa costantemente,appunto, scimmiottando la realtà o la verità sempre troppo scomoda da affrontare essendo restati nell'età appunto delle favole. Mirka

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  3. Hai proprio ragione. Forse le favole sono fatte solo per i bimbi. (Ed a noi....cosa rimane ?).Ciao. Mimmo

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  4. Forse la nuda razionalità. (Che bello....!)

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    1. Rispondo alla domanda: Ed a noi cosa rimane ? Forse la decrescita, secondo il sociologo Serge Latouche, (che sembra un'ipotesi di....successo, da non confondersi con la recessione. Che differenza ci sia poi, lo sa solo Lui). Ma. in mancanza d'altro...(Coltiviamo l'orticello di guerra e la novella autarchia).

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