giovedì 6 febbraio 2014

BREITE STRASSE (1)

BREITE STRASSE (1)

Nella Breite Strasse un passante gli si avvicinò. “Signore” gli disse “ha un laccio della scarpa slacciato. Lo riallacci. Potrebbe cadere”. Paul lo guardò. La città (Lubecca) era indubbiamente cambiata. Ma gli abitanti no. Erano gli stessi di prima. Di quando ci si era recato, qualche anno prima. L’albergo sull’acqua, su palafitte, in prossimità delle “Porte del sale” non c’era più. Ma la gente era quella che conosceva. Un altro viandante gli si avvicinò. Paul pensò che fosse uno di quei procacciatori di stanze che si aggirano in prossimità delle stazioni ferroviarie per avvicinare i turisti. Non era così. Gli disse : “Lei deve essere un turista. Non è di qui. Dato che sono le 12, sicuramente sta alla ricerca di un ristorante. Vada lì” Ed indicò una direzione. “Ce n’è uno a trecento metri. Starà bene e pagherà poco”. Incredibile !. Era proprio vero. La città era cambiata. Ma la gente no. Era sempre la stessa.
Bluewind

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