lunedì 15 aprile 2013

LONTANANZE




LONTANANZE

E’ il bell’articolo di Gad Lerner su La Repubblica del 16/4/13 ( “Il segreto di Primo Levi”) a consentirmi di riandare a quelle che sono le pagine non scritte su Primo Levi (per il Quale BW nutre da sempre una specie di venerazione) che riguardano la Sua virtù fondamentale che è quella di non aver consentito strumentalizzazione alcuna sulle Sue esperienze di vita (anche di quelle successive al Suo “internamento”). Ed è ciò che l’articolo di Gad Lerner mostra di ignorare (in quanto dominato fondamentalmente dall’intento di menzionare il brutto episodio di giustizia sommaria riguardante il partigiano Fulvio Oppezzo, di anni 18, vittima del “fuoco amico”. E di commentare le pubblicazioni di Sergio Luzzatto). Tale virtù fondamentale di Primo Levi traspare da una Sua intervista, pubblicata solo in una delle prime edizioni di “Se questo è un uomo” e non più ripubblicata nelle edizioni successive. Ad avviso di BW l’esempio offerto in vita (in tutta la Sua vita)  da Primo Levi dovrebbe essere una specie di faro che ci illumini il percorso anche nelle notti tempestose del nostro attuale vivere civile. Purtroppo così non è. Altro è il nostro modo di apparire. Ed il nostro modo d’essere. (E di pensare. Si fa per dire)

Bluewind

2 commenti:

  1. Primo Levi,Uomo,sarà un'esempio bello solo da leggere (a tempo perso,ovviamente),chiudere gli occhi,pensarlo come a un rosario detto prima d'addormentarsi,voltare la faccia a vergogna presente e postuma e poi...ronfare.Amen e ciao.Mirka

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  2. Forse, scusa se dissento, è qualcosa di più. Ciao. Mimmo

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