domenica 3 febbraio 2013

BIGLIETTO DI SOLA ANDATA


BIGLIETTO  DI  SOLA  ANDATA

L’Articolista de La Stampa del 3/2/2013 (Alberto Mattioli) mostra apparente stupore per il successo che ha fatto seguito (con 730.000 visitatori) alla mostra su E.Hopper (al Grand Palais di Parigi) che ha fatto seguito a quelle su Picasso (con 784.000 visitatori) e su Monet ( con 913.000 visitatori). Che ha visto una partecipazione di pubblico più che altro interessata a farsi piacere la mostra e per il piacere di poter dire di averla vista. Povero Hopper! Il suo pessimismo metafisico, come lo definisce l’Articolista, che si stempera, a dir poco, nei sintetici giudizi dei visitatori: “Charmant !”, “Impressionant !”, “Formidable !”.
Senza averci capito nulla. Ma presenti, in gran parte, per non subire la velata censura di chi c’è già stato. “Ma come, non hai visto Hopper ?” Evidentemente, rileva l’Articolista, non si è se non ci si è stati. In realtà non è facile comprendere la dimensione espressa da Hopper. Non solo per quanto riguarda i soggetti fisici (ed inanimati) che raffigura. Nei quali è immanente un quid che sembrerebbe addirittura impensabile per un essere (fisicamente) vivente. E che potrebbe essere definito come l’inesorabile inesorabilità dell’esistente. Come se, per questo viaggio della vita, si fosse inizialmente ricevuto un biglietto di sola andata. Senza la possibilità di variarne la destinazione e le varie tappe…del viaggio. E che accomuna, nella sua inesorabile ed irreparabile dimensione, l’esistenza stessa, vuota e senza prevedibili sbocchi, delle “fumatrici birmane” con quella non meno umana, drammatica ed apparentemente asettica del celebreNighthawks” di E.Hopper.

Bluewind

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