mercoledì 18 marzo 2015

SVEZIA....INFERNO E PARADISO


SVEZIA..INFERNO  E  PARADISO

Sprofondò come in un letto di piume. Soffice. Caldo. Protettivo. Mentre fuori fischiava la tormenta. Strapazzando i rami degli alberi ai margini del bosco. La sera precedente si era rivisto, con una certa emozione, qualcuna delle cassette registrate dello sceneggiato televisivo. Ed il padre sembrava stargli accanto. Nonostante che, da qualche tempo, non fosse più tra i viventi. Ma la sua presenza gli appariva come un fatto positivo. Trattandosi di una presenza ancora vivente, anche se irreale. In dimensioni del genere il suo modo di esistere gli suggeriva di accettare tale realtà. Anche se solo fugace, illusoria ed irreale. Lo sceneggiato gli dava ancora una certa emozione, anche perché parametrava ciò che realmente gli era accaduto in vita. Nella quale era stato combattuto e quasi continuamente avvolto da due grandi affetti. Da lui non adeguatamente ricambiati. Così almeno credeva. Poiché sembrava essere nell’attesa di qualcosa di più intenso. Come se la sua esistenza, mentre il tempo inesorabilmente e velocemente passava, fosse da considerarsi eterna. Quasi senza confini. Ma a questo punto si svegliò. Abbandonando i rimpianti. E rimanendo ancora, per qualche tempo, nel suo letto di piume. Al caldo. Fino a chè l’ulutato, all’esterno, dei suoi cani, lo richiamò alla concretezza del reale. Quello vero. Non l’altro. Quello del sogno.

Bluewind

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