martedì 1 luglio 2014

IL GRANDE SILENZIO
Il grande silenzio della calda notte estiva, venne improvvisamente interrotto da un cauto scalpiccio di passi sulla ghiaia del viale d’accesso all’abitazione.  Udì che qualcuno o più di qualcuno stava tentando di penetrare nell’abitazione forzandone la porta.  Paul aveva già da tempo preventivato tale eventualità nonché i suoi comportamenti successivi. Salì al piano superiore e, attraverso la grande finestra ivi esistente, raggiunse il tetto. Sdraiandosi lungo uno dei due spioventi, in modo da non essere visibile all’esterno. Nel contempo i manigoldi erano riusciti a forzare la porta ed a compiere una rapida ispezione della casa, rendendosi conto che non v’era alcun oggetto di valore da asportare. Si diressero poi verso il garage, evidentemente per impadronirsi dell’auto ivi in sosta. Paul si disse: “l’auto no !. Senza un mezzo di locomozione, in quella località estremamente isolata, si rimane pressocchè isolati due volte “. Impugnò la pistola e ne fece partire tre colpi. Verso gli aggressori. Doveva semplicemente sfiorarli ma non colpirli. E soprattutto non colpirli in punti vitali. Per evitare, successivamente, di essere penalizzato dalle accuse di uso eccessivo dell’autodifesa ed, eventualmente, dall’accusa di tentato omicidio. Ritenne di aver raggiunto il proprio scopo. Che era quello di costringere i manigoldi ad allontanarsi ed opportunamente intimidirli,  dissuadendoli (loro e la eventuale criminalità locale) dal compiere, in futuro, ulteriori  consimili tentativi. Anche poiché il luogo era solitamente tranquillo ma in quei rari casi in cui si verificavano fatti di sangue, era piuttosto arduo venirne a capo. Fortunatamente i tre colpi di pistola non avevano colpito nessuno. Così credeva, fino alla mattina successiva, allorchè ebbe ad accorgersi delle due macchie di sangue in prossimità del garage. Che si affrettò , minuziosamente, di cancellare.

Bluewind

3 commenti:

  1. Bella la scrittura di questo giallo. Mi colpisce l'ultima frase "minuziosamente ecc. Quasi che, il protagonista nel gesto preciso e minuzioso servisse più che a cancellar le prove,ma anche quelle ovviamente,servisse a pensare,veloce,che l'intuizione lo è,a inseguirne un segreto filo. Mirka

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  2. Ovviamente scuserai anche gli errori di sintassi. Spesso capita anche a me di fare lento distratta da velocità di pensieri esplosivi per scoppio ritardato Mirka

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  3. La Tua è una....intuizione che Ti invidio (espressa con quel : "quasi che....".)Errori di sintassi,a mio avviso, non ce ne sono. Ma al riguardo non penso di essere il migliore maestro. Ciao. Mimmo

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