E adesso pover’uomo…… (?)
E’ un cinema d’altri tempi. Per un pubblico che amava l’orpellistica.
(Per nascondersi la realtà). Fatta di lampadari arzigogolati. Di poltrone di
velluto (rosso). Di “mascherine” in
divisa. Ciò avveniva negli anni 30. (Anni anch’essi di bancarotte, fallimenti e
depressioni). Ed i disoccupati vi trascorrevano intere giornate, colmando i
propri spazi di inattività forzata. Ma
allora i biglietti costavano poco. Ora, non più. Dove andranno adesso i disoccupati
? Poiché la crisi non è affatto terminata. (Tutt’altro). E sembra quasi che i rimedi per fuoriuscirne mirino….a qualcos’altro.
Ma Hopper
ha, artisticamente, come è suo solito, risolto il problema. Traducendo la
realtà visiva in una realtà iperrealista. E rivelandone il suo reale contenuto.
Che è il nulla. Niente altro che il nulla. Un nulla
fatto di solitudini e senza speranze. Che appare come una condanna definitiva
già pronunziata, ma non ancora resa nota. Un nulla fatto di una realtà che non concede alternative alla propria
nudità ed asetticità esteriore. E che forse è proprio lo specchio della nostra
vita. Quella di tutti i giorni.
Bluewind
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