giovedì 28 marzo 2013

UNICO DIFETTO.....



Unico  difetto…

Ne parla  Dino Buzzati. Nella “Famosa invasione degli orsi in Sicilia (ed. Oscar Mondadori). Orsi che, in epoca remota, popolavano le montagne innevate della Sicilia.  I quali, scorgendo le pianure verdeggianti delle valli, popolate dagli uomini, e ritenendo che costoro fossero i depositari di una civiltà superiore, decisero di frammischiarsi ad essi, partecipando alla loro stessa esistenza. E disattendendo la (all’epoca) indiscutibile credenza, ereditata dai loro bisnonni, secondo la quale “le bestie sono buone e gli uomini sono empi”. Ma dovettero ben presto ricredersi (e dar ragione alla credenza) quando ebbero ad accorgersi che la civiltà di cui erano portatori gli uomini era in realtà, nel suo complesso, una civiltà tutt’altro che progredita. In quanto gli uomini erano in grado di guidare le astronavi ma possedevano al tempo stesso gli istinti egoistici, predatori e primitivi dei cavernicoli. Di un tempo.

Ma ciò, secondo le analisi del socio biologo evoluzionista Edward Wilson (cfr il suo saggio sulla “Conquista sociale della terra  ed anche gli studi dei matematici Martin Nowak e Corinna Tarnita sulle “relazioni di parentela) sembrerebbe perdurare ancor oggi. Poichè, come ritenuto  da Edward Wilson, siamo costretti a condividere, nella collettività nella quale viviamo, una dimensione che solo a parole può definirsi moderna ma nella quale coesistono aspetti di conflittualità, di approssimazioni e di superficialità proprie dei cavernicoli e  piuttosto anacronistiche con le tecnologie da semidei che possediamo.

Trattasi di una teoria da non sottovalutare. E che fornirebbe soddisfacenti spiegazioni a vicende tutt’altro che remote del nostro  attuale livello di civiltà. Ricchissima, quest’ultima, di contenuti tecnologici ma sostanzialmente priva di quant’altro consenta di sentircene orgogliosi.  (Che meraviglia ! Esclamò la volpe alla vista della maschera tragica. Alla quale la sorte aveva dato tutto tranne il comune buon senso. "Hoc illis dictum est, quibus honorem et gloriam fortuna tribuit, sensum communem abstulit" Fedro. Fabulae, 1, 7)

Bluewind

 

 

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