domenica 22 giugno 2014

CALCIO (balilla)

CALCIO (balilla)
Quella notte Paul si svegliò di soprassalto. Non per qualche rumore, peraltro inesistente, ma per la sensazione che qualcuno fosse entrato in casa. Sensazione che da tempo (da quando era stato fatto oggetto da un primo attentato), funzionava come  un campanello d’allarme in situazioni di pericolo Afferrò la sua Beretta cal.9, che teneva costantemente sotto il cuscino, e fu pronto a reagire, sparando e colpendo i due intrusi, penetrati nella stanza, per ucciderlo (erano entrambi armati). Li aveva colpiti in punti vitali, cosa che non avrebbe voluto, se fosse stato a mente lucida e non sotto lo stress dell’aggressione. Essendo da sempre contrario a rivestire, contemporaneamente, la triplice veste di poliziotto, giudice e giustiziere. Ma tale modo di reagire, sparando e colpendo punti vitali, forse faceva parte di un riflesso condizionato, acquisito da quando frequentava la scuola di tiro. E, questa volta, ne avevano fatto le spese i due manigoldi venuti per ucciderlo e che mai avrebbero immaginato che che la vicenda sarebbe finita in tal modo. Ma forse qualcosa cominciava a non funzionargli bene dentro. E forse era tempo di prendere un periodo di distensione. Di riposo. Anche perché, dopo consimili episodi, gli venivano alla mente, frasi, battute o situazioni che nulla, proprio nulla, avevano da spartire con l’episodio verificatosi. Questa volta gli tornò alla mente la battuta di Churchill (non se ne garantisce l’autenticità) secondo il quale la dimensione psicologica degli italiani sarebbe quella di perdere le partite (forse di calcio) come fossero guerre e le guerre come fossero partite. (continua). NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della fantasia dell’autore.
Bluewind




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