Il secondo tempo
La voce roca di Clinton Eastwood – durante l’intervallo
del Superbowl – ammoniva che non bisogna arrendersi alla sconfitta, perché c’è
sempre un secondo tempo da giocare. Occorre
sollevare gli occhi dai listini di borsa. Indicando al Paese un orizzonte.
Una prospettiva. Nella vita delle Nazioni, come in quella degli individui. La
paura di perdere o di aver perso porta sempre alla sconfitta. E vanifica i
sacrifici che vengono fatti in suo nome. (Fin quì Gramellini su “La Stampa del 9/2/12) (E’ un messaggio “kriptato”. Per coloro che se la sentono di “dekriptarlo”.
Lacrime e sangue, Churchil insegna, hanno un senso solo quando c’è un secondo tempo da giocare. Poiché a
volte, con il preteso dell’inettuabile e con tutte le apparenti buoni ragioni, si può mettere in
gioco la stessa “Libertà”. La Democrazia. “Che è raro si perda solo in una volta”.(David Hume). A volte ( e
questo è un pensiero di WW) si può
perdere ancche “a piccole dosi”. Con
l’aiuto di tutti. Di coloro che non attendono il secondo tempo.
Westwind
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