E’ UN FINALE DI PARTITA
? (forse no)
Quello che si sta svolgendo tra gli attuali competitori
?. Dei quali qualcuno sembra essere un abile giocatore di scacchi, altri si
fanno guidare dal consueto populismo di facciata, vecchia maniera. Nonchè dalla
rendita di consensi costituita dal giustizialismo precedente. Altri ancora
dalle opportunità vere o presunte e dai malumori collettivi del momento.
Attualmente i giocatori attivi sono due. Danno tono al gioco. (non fanno, per
così dire, controcanto). Gli altri si limitano ad enunciare una loro presunta
coerenza con lo statu quo, da essi sostenuto non senza uno scarso
convincimento. Come se la coerenza possa essere elettoralmente premiante. Chi
potrà vincere ? Forse il migliore ? Ma
forse non è il caso di porsi il quesito. Poiché c’è la imprevedibile variabile
dell’elettorato. Le cui motivazioni di voto potrebbero risultare estremamente
dispersive. Penalizzando i partiti maggiori ed incrementando tutti gli altri.
Presumibilmente la lotta politica, dopo le elezioni, si inasprirà. E la
confusione, circa le soluzioni da adottare per uscire dalla crisi, regnerà
sovrana. V’è altresì la sensazione che la catastrofica previsione di Peppe Grillo,
non sia così remota e lunare come
all’epoca (della sua enunciazione) poteva sembrare.
Bluewind
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