GOTT MIT UNS (l’attentato)
Il mini autobus li condusse in prossimità
dell’ascensore, con interni laminati in ottone color oro. L’abitazione di Hitler
era piuttosto spoglia. La frequentava solo per incontri ufficiali. Attualmente
era stata trasformata in ristorante con stanze per brevi soggiorni.
Tutt’intorno si udiva uno starnazzamento di volatili. Si trattava di nere
cornacchie affamate. Sulla via del ritorno Paul
ebbe ad accorgersi che il miniautobus aveva incrementato, senza alcuna
apparente ragione, la velocità. Guardò il conducente. Sembrava avere un’aria
smarrita. Comprese che c’era qualcosa che non funzionava (forse i freni). Gli
si lanciò addosso, impadronendosi del volante e sterzando verso destra, verso
la parete rocciosa (a sinistra v’era il precipizio ed il burrone) nel tentativo
di bloccare il mezzo. Ci riuscì. Il conducente sembrava inebetito.
Evidentemente non era solito trovarsi in consimili evenienze. Paul notò una chiazza oleosa sotto il
mini autobus. Doveva provenire dal circuito dei freni. Evidentemente
danneggiato. Accidentalmente o volontariamente. Sarebbe stata la polizia ad
accertarlo. Ma l’eventualità di aver sventato un attentato lo fece inorgoglire.
Per la sua presenza di spirito e la prontezza dei suoi riflessi. …..(continua
) Pregasi voler tener presente che i
tempi, i luoghi, i personaggi e gli eventi del post sono puramente immaginari e
frutto di fantasia dell’autore. Non hanno alcun riferimento o corrispondenza
con la realtà effettiva, di cui non costituiscono neanche la parafrasi.
Bluewind
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