GOTT MIT UNS (il bosco dei daini)
Paul aveva trovato alloggio presso una pensioncina nei
sobborghi di Garmisch Partenkirchen. Posta in un cottage, con un piccolo
giardino attorno, delimitato da una bassa staccionata in legno. La mattina
successiva al suo arrivo, si alzò di buon’ora e si affacciò al balconcino della
sua stanza, sostando per qualche minuto a contemplare lo spettacolo della
trentina di alberi di mele del giardino, le cui foglie, imperlate dalle gocce
di rugiada, sfavillavano alla luce del mattino. La proprietaria della pensione
, che incontrò non appena raggiunse la sala delle colazioni, sembrava
gratificata dalla sua presenza. E lo invitò a partecipare ai conviti serali
organizzati, nella stessa sala, dagli altri ospiti della pensione. Erano in prevalenza pittori, insegnanti,
artisti, disegnatori ecc. Gli mostrò un grosso album, ove coloro che
soggiornavano nella pensione erano soliti trascrivere i propri pensieri,
disegni e quant’altro. Il tutto era di livello alquanto elevato. Sarebbe volentieri
rimasto a chiacchierare con la donna per qualche tempo ancora ma doveva
raggiungere la baita che ospitava Inge con i suoi familiari nonché Franz,
proprietario della baita, che Paul aveva il compito di proteggere in quanto
erano stati preventivati degli attentati, nei suoi confronti, ad opera di non
meglio identificati gruppi di neo nazisti, di cui la polizia di Monaco era
venuta a conoscenza. Giunto alla baita, chiese di Franz. Gli fu detto che era
andato a portare il cibo ai daini. E gli fu indicato un piccolo spiazzo sul
limitare del bosco. Franz era intento a riporre del fieno sulle mangiatoie in
legno esistenti nello spiazzo. E nel contempo, sembrava che parlasse con i
daini, ancora seminascosti nel folto del bosco. E, che, sentendo i suoni
gutturali di richiamo che Franz emetteva, sembravano tranquillizzarsi. Subito
dopo comparvero i loro cuccioli, che si precipitarono sulle mangiatoie per
brucare il fieno. Paul lanciò un’occhiata a Franz, che sembrava piuttosto
soddisfatto. (continua)
Bluewind
Pregasi voler tener
presente che i tempi, i luoghi, i personaggi e gli eventi del post sono
puramente immaginari e frutto di fantasia dell’autore. Non hanno alcun
riferimento o corrispondenza con la realtà effettiva, di cui non costituiscono
neanche la parafrasi.
Ricordo questa bella favola perchè già in splinder viveva o forse in altro racconto. Poco importa. Come sempre suggestivo tutto. Grazie per la rinverdita memoria e...un favoloso abbraccio Mirka
RispondiEliminaLa parte che riguarda i daini non è una favola ma ciò che si è svolto effettivamente me presente. Incredibile ma vero. Ciao. Mimmo
EliminaSi si lo so. Ho detto favola perchè ne ha tutto il profilo magico. Ovviamente per quello che riguarda la scena dei daini. Ciao. Mirka
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