FARFALLA BLU
Pensava di assopirsi. Non fu così. Una famigliola
(padre,madre e due sorelle) prese posto accanto a lui (Paul). Lei (Gretel) gli
lanciò un’occhiata. Fu uno sguardo che – per un attimo – incontrò quello di Paul. E qualcosa di indefinibile entrò,
per un attimo, in lui. Partecipandogli una dimensione di intimità, di
condivisione dell’esistente, di complicità nel suo modo d’essere. Era come se
si fossero da sempre conosciuti, frequentati, conoscessero tutto. L’uno
dell’altra. E viceversa. E si fossero, per caso, riincontrati.
Le disse, con
voce suadente, forse per ricambiarne l’intensità del suo sguardo, ma subito
dopo giudicando del tutto inadeguata ed inopportuna la frase stessa: “E pensavo che mi sarei assopito”. Ma lei
ne aveva compreso l’intenzione. E fu
indulgente ed amichevolmente, quasi a rispondergli, gli sorrise. Egli seppe che
il giorno dopo Gretel e famiglia si
sarebbe trasferita in Italia. Per passarvi le vacanze estive (in una località
di montagna). Sarebbe andoto a trovarla, disse lui. Senza immaginare ciò che,
lungo il percorso, lo attendeva. (continua). Bluewind
(I personaggi, le
situazioni, i nominativi del racconto non hanno alcun riferimento a situazioni,
personaggi, nominativi della vita reale ma sono l’esclusiva risultante della
inventiva dell’autore).
Nessun commento:
Posta un commento