NIENT’ALTRO CHE NIENTE
E’ un brano musicale della rassegna canora del Festival di Sanremo
2013. Festival che
potrebbe ritenersi non solo una occasione di intrattenimento ma anche un modo
per verificare lo “stato dell’arte” dell’attuale “immaginario
collettivo” e della sua dimensione esistenziale. Verificandone la
sua congenialità con il convincimento con il quale, da epoca relativamente
recente, si convive con il convincimento che la verità assoluta non esiste. E
che quella che viene presentata ed accettata come tale è, al riguardo, solo una
delle tante ipotesi avente carattere non già definitivo ma di transeunte
precarietà. Ed altresì una dimensione di ambiguità relativamente a ciò che non è visibile, con lo sguardo, ma si suppone
possa e debba necessariamente esistere. E che ciò che si definisce “progresso riguarderebbe
l’avanzamento mentale, etico e sociale del nostro mondo “civile”. E non l’affacciarsi di un
passato travestito in qualcosa che appare diverso solo perché è infiocchettato
di orpelli meccanicisticamente tecnologici, il cui intrinseco contenuto è
simile a quello di un passato da tempo rinnegato e che appare accettabile e si
definisce progresso
solo perché – per i più – appare ben mimetizzato.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqwR8K4UsydHbmKHPNjQCbOce42Bx60627mcIoCJxrlEyhyphenhyphenPkZqKwAvNm0JkSN3S8Gy3yq9iYyB8b-BW8amAO8qRT68kJhEDditGtxQqMnuXitnewEK7Ugr1KcRGenLzZxzfZN2MD7AgYl/s1600/shrek+musical.jpg)
Sembra una fiaba quella di Shrek the musical, attualmente
rappresentato in un teatro di Roma, (dopo i successi di New York, Parigi, Londra e Milano)
anche se fiaba potrebbe non essere. (poiché risulta estremamente parametrata
alle incredibili sorprese dell’esistente, ed alle sue variegate, molteplici ambiguità. Nella vicenda del Musical (tratta
dalla fiaba Dreamworks di William Steig e dal miglior film omonimo di animazione del 2002) si
narra del tranquillo rifugio (con il suo contorno di magie e di incantesimi)
dell’orco Sherk,
rifugio diventato invivibile per la presenza di numerosi esseri creati dalla
immaginifica fantasia della mente umana. Ed allora il buon orco Shrek si
rifugia nel castello di Lord Farquaad, per trovarvi la quiete (o qualcosa
che vi assomigli). Ma Lord Farquaad ha un sogno. Di diventare re. Ciò
che può verificarsi solo sposando la bellissima Fiona….la quale però si è innamorata di Sherk ed
è anch’essa un’orca……
Fabula docet che non v’è alcuna certezza nell’esistente
ed in ciò che esso è. Concorda con tale valutazione il filosofo, cattedratico e titolare
della cattedra di teoretica di Milano Carlo Sini (del quale la Casa Editrice Jaca Book
sta pubblicando l’opera omnia). Il quale addirittura afferma che “la verità è un
errore”. Che però, secondo Bluewind,
ha molte sfaccettature. Delle quali qualcuna, forse, può donarci quella scintilla,
quel barlume di ciò che è….ma non si vede…
Bluewind
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