E’ tutta colpa dell’antimateria (Romeo e Giulietta)
E’ sostanzialmente un visionario (Paul Dirac) colui che si è accorto
dell’antimateria. Che coesiste inseparabilmente accanto alla materia e ne costituisce la negazione o/e l’antitesi, la sua negatività.
L’equazione del reale elaborata da Dirac contiene come
risultante non una sola soluzione ma due. Ognuna delle quali contraddice l’altra
ma ambedue sono esattissime. (In matematica un equivalente potrebbe essere la
radice quadrata di 25 che è al tempo stesso +5 e -5).E’ come guardarsi allo
specchio ed accorgersi che la propria parte destra è spostata, visivamente, a
sinistra e viceversa, per la parte sinistra). Lo stesso o quasi avviene per la materia e l’antimateria che coesistono ambedue contemporaneamente e sembrano
formare quasi la stessa unicità. (anche se così non è). Ma guai ad avvicinarle
troppo, per osservarle meglio. Potrebbero auto annientarsi in una gigantessa,
incontrollabile esplosione.
A volte è così anche nella nostra vita. Allorchè un
eccesso di odio o di amore può determinare la tragedia. Così potrebbe essere
anche per la triste vicenda di Romeo e Giulietta. Ambedue vittime di se stessi,
di un padre, che per il troppo affetto è desideroso di offrire alla figlia il
meglio della vita, di un frate troppo impiccione, approssimativo ed invadente,
di due giovani troppo frettolosi vittime, anch’essi, di un odio interfamiliare
ed abitudinario troppo intenso. E’, forse, il troppo che potrebbe costituire l’antinomia, l’antimateria della
nostra stessa esistenza. E che, a volte potrebbe, forse, dare un qualche non marginale
contributo alla sua definitiva conclusione.
Bluewind
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