Paul
venne
svegliato dalla intensa luminosità che penetrava nella stanza. Attraverso le
grandi vetrate di un’intera parete. La luce del giorno, che gradualmente si
sarebbe, gradualmente, spenta, ma non prima delle ore 21 o 22, facendo però
rimanere una residua bassa luminosità, di indecifrabile provenienza, che
avrebbe fatto sembrare estremamente evanescente, e quasi fiabesco ed irreale,
tutto ciò che sarebbe stato possibile ancora scorgere, nella notte. Quella del
giorno era una luminosità più fredda di quella abituale di altre zone europee.
Forse più intensa ma più pulita. (Così almeno sembrava). E costituiva un vero
piacere viverci (dentro). Era ciò che lo aveva, sorprendentemente, avvinto e
catturato nei primi tempi del suo soggiorno a Malmò. In quel grande Paese posto
al limitare dell’Europa, che è la Svezia.
Ove tutto sembrava tendere alla tenuità dei colori ( e non certo alla loro
abituale, chiassosa platealità), e forse anche al grigio (chiaro). Così è per i
colori delle spiagge,( bianche e vetrose), del mare, degli alberi. E delle infinite
superfici delle brughiere. Ed era ciò che, solo ora se ne rendeva conto, gli
aveva quasi imposto di trasferircisi dalla nativa Monaco (di Baviera).
Bluewind
PREDOMINIO
(senza…conflitti)
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