FAVOLE E MITI
Riportandosi ad una riflessione di F.S.Borrelli, enunciata nella sua
relazione alla cerimonia di inaugurazione dell anno giudiziario della Corte D’Appello
di Milano, cerimonia considerata da F.S.Borrelli priva di qualsivoglia significato
esoterico e, per così dire, trascendentale (nonostante fosse carica di simboli
ed orpelli, quali le toghe scarlatte, gli ermellini, i carabinieri in alta
uniforme, la presenza delle massime autorità…) P.C.Davigo (anch’esso magistrato e giurista) osserva,
nella prefazione ad una pubblicazione attinente a favole e miti (Favole alla sbarra, di E.Beretta), che a volte, la verità storico-processuale,
congeniale alla ricerca della verità nel singolo processo, risulta tutt’altro
che comprensibile ai non giuristi. Ma, ad avviso dello scrivente, ciò è tipico
della condizione umana. Anche coloro che affermano che la verità non esiste,
sono vittime di un controsenso poiché, contestualmente, essi negano la “verità”
che essi stessi affermano. C’è comunque da considerare che quasi tutte le verità sono composte da
numerose sfaccettature, che. a volte, è impossibile individuare una per una. Ma che, nel
loro insieme (come per la luminescenza del brillante) determinano la loro,
presunzione di, credibilità.
Bluewind
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