IL GRANDE SILENZIO
Il grande silenzio della calda notte estiva, venne
improvvisamente interrotto da un cauto scalpiccio di passi sulla ghiaia del
viale d’accesso all’abitazione. Udì che
qualcuno o più di qualcuno stava tentando di penetrare nell’abitazione forzandone
la porta. Paul aveva già da tempo
preventivato tale eventualità nonché i suoi comportamenti successivi. Salì al
piano superiore e, attraverso la grande finestra ivi esistente, raggiunse il
tetto. Sdraiandosi lungo uno dei due spioventi, in modo da non essere visibile
all’esterno. Nel contempo i manigoldi erano riusciti a forzare la porta ed a
compiere una rapida ispezione della casa, rendendosi conto che non v’era alcun
oggetto di valore da asportare. Si diressero poi verso il garage, evidentemente
per impadronirsi dell’auto ivi in sosta. Paul si disse: “l’auto no !. Senza un mezzo di locomozione, in quella località
estremamente isolata, si rimane pressocchè isolati due volte “. Impugnò la
pistola e ne fece partire tre colpi. Verso gli aggressori. Doveva semplicemente
sfiorarli ma non colpirli. E soprattutto non colpirli in punti vitali. Per
evitare, successivamente, di essere penalizzato dalle accuse di uso eccessivo
dell’autodifesa ed, eventualmente, dall’accusa di tentato omicidio. Ritenne di
aver raggiunto il proprio scopo. Che era quello di costringere i manigoldi ad
allontanarsi ed opportunamente intimidirli,
dissuadendoli (loro e la eventuale criminalità locale) dal compiere, in futuro,
ulteriori consimili tentativi. Anche poiché il luogo era solitamente
tranquillo ma in quei rari casi in cui si verificavano fatti di sangue, era
piuttosto arduo venirne a capo. Fortunatamente i tre colpi di pistola non
avevano colpito nessuno. Così credeva, fino alla mattina successiva, allorchè
ebbe ad accorgersi delle due macchie di sangue in prossimità del garage. Che si affrettò , minuziosamente, di
cancellare.
Bluewind
Bella la scrittura di questo giallo. Mi colpisce l'ultima frase "minuziosamente ecc. Quasi che, il protagonista nel gesto preciso e minuzioso servisse più che a cancellar le prove,ma anche quelle ovviamente,servisse a pensare,veloce,che l'intuizione lo è,a inseguirne un segreto filo. Mirka
RispondiEliminaOvviamente scuserai anche gli errori di sintassi. Spesso capita anche a me di fare lento distratta da velocità di pensieri esplosivi per scoppio ritardato Mirka
RispondiEliminaLa Tua è una....intuizione che Ti invidio (espressa con quel : "quasi che....".)Errori di sintassi,a mio avviso, non ce ne sono. Ma al riguardo non penso di essere il migliore maestro. Ciao. Mimmo
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