In mancanza di vino…acqua (se possibile) fresca
Ormai è il neologismo che irresistibilmente imperversa
(in mancanza d’altro). Ci si sforza di voler assicurare alla collettività il
meglio possibile ed a volte non si è in grado di assicurare il…meno peggio. Spesso,
non potendosi intervenire in altro modo, si interviene, come per il PIL (nel
quale si tenta di considerare produttivi i c.d “beni immateriali” – che produttivi
non sono – come canzonette e libri, anche se non hanno alcun successo. Cfr. i
tre post precedenti). Ci si affida così ad una sorta di nominalismo di
facciata. Nel quale frequentemente il contenuto non è realmente indicativo di
se stesso ed, in molti casi, è divergente da quello originario. Così avviene (o
statisticamente avverrà) anche per il male del secolo. Il cancro. In relazione al quale . (cfr. La Repubblica del 31/7 u.s., p.1 - 24, articolista: Umberto Veronesi)) l’ufficialità
dei talenti (di oltre oceano) facenti capo al National Center Institut è da
tempo al lavoro per delimitare, escludendole dalla denominazione di cancro, quelle
patologie definite benigne (come ad esempio i cd tumori benigni). E così il
gioco, come al solito, è statisticamente
fatto (per chi ci creda). Si appurerà così che i casi di cancro sono,
statisticamente, in diminuzione. Ed un certo Carneade (dei Promessi Sposi) avrebbe, in tal caso, ben a ragione, qualcosa da dire
al riguardo. Avendo anch’esso, a suo
tempo, ineccepibilmente dimostrato ciò che – nel suo caso – la realtà ha – anch’essa
ineccepibilmente – contraddetto.
Bluewind
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