SCONCERTO ELETTORALE
Non si tratta solo di essere “senza memoria” come sostiene l’Articolista di 1° pagina de La Stampa del 12/1/13. Ma di qualcos’altro.
Da parte di chi (l’elettorato, nel suo complesso, si è tentato di convincere
che per incrementare i consumi ed uscire dalla recessione, occorre ricorrere,
come si è fatto, alla torchiatura fiscale, cioè alla sottrazione di risorse nei
confronti della collettività (aggravando, come era logico avvenisse, la
recessione). La quale (la collettività) sembra non abbia preso molto sul serio
le prossime elezioni ed suoi prevedibili
risultati, come se non li ritenesse concretamente risolutivi. Effettuando, a mò
di protesta, la moltiplicazione ed, a volte, la duplicazione delle liste e dei
simboli. Comunque nessuno ha perduto la memoria. E tutto ha una spiegazione
(ovviamente).
L’immagine/miniatura che accompagna il post è tratta
dall’immaginifico, visionario libro di Akbar
(erede, tra l’altro, di Tamerlano)
considerato dai più un grande, umanissimo imperatore (analfabeta) dell’India.
Da tale valutazione – di coloro che, in materia, hanno una apposita
specializzazione storica - se ne distacca BW, per il quale l’essere in esame è
stato solo un tiranno, uno sfruttatore, un aguzzino del tempo che fù (e nient’altro)
Bluewind
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