Due uomini
delle S.A, nelle loro eleganti uniformi brune, lo avvicinarono. In quella
fredda e chiara notte d’ottobre. Chiedendogli perché fosse per strada e non in
casa ad ascoltare il discorso di Hitler. Rispose “Perché non sapevo che parlasse”.Rispose.
“Lei è fortunato” gli dissero. “Poiché è
uno straniero. Se fosse un tedesco sarebbe stato inviato in un campo di
concentramento”.
La Madonna
gotica, alzando le mani al cielo, dalla vetrina del negozio di articoli
religiosi, sembrava benedire i passanti. Ma venne distrutta. Per evitare che il
popolo tedesco fosse distratto da tali futili divagazioni.
La direttiva
della polizia municipale era quella di arrestare 500 tedeschi ebrei, di sesso
maschile, che occupassero posizioni rilevanti nella società ed apparissero in
buona salute. I loro beni sarebbero stati
distrutti e/o incendiati. L’incendio delle case sarebbe stato consentito solo
ove non sussistesse il pericolo che si propagasse ad edifici limitrofi di non
ebrei.
Non era
consentito ai contadini di dare ai loro polli mangime decente. Ma solo scarti
di cibo avanzato. Nel contempo costoro
erano tenuti a fornire una quantità di uova non corrispondente (per difetto) a quelle che sarebbero state fornite con una
alimentazione più adeguata. Oltretutto solerti funzionari del Ministero del
Reich per l’alimentazione controllavano se i polli avessero un’aspetto troppo
florido..Poichè, in tal caso v’era il fondato sospetto fossero stati nutriti
non solo con scarti alimentari ma anche con cereali (grano e frumento). Ciò
determinava l’applicazione di sanzioni consistenti nell’invio al Westwall per costruire le
fortificazioni. Per evitare ciò molti contadini abbandonavano la campagna per
recarsi in città. Ove si stava anche
peggio.
Questi sono
alcuni stralci, alleggeriti ed…addolciti, dei racconti di Erika Mann (figlia
primogenita del noto Scrittore ) riguardanti la vita della gente comune sotto
il 3° Reich.Sono tratti dall’opera originale, in lingua inglese, “ The Lights
go down” (Le luci si spengono).
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