LE CRISI (non finiscono mai)
A quattro anni dalla fine dell’ultima crisi (quella dei
subprime) l’economia ristagna (nonostante i favorevoli auspici, che da soli non
bastano). Forse si potrebbe ancora raschiare il fondo del barile. Ma che sembra
ormai sfondato. Negli USA si prevede che la forza lavoro aumenterà solo dello
0,2% l’anno. In Europa anche di meno. Si investe soprattutto nell’informatica.
Ed unicamente quest’ultima risulta essere in leggera crescita. Ma è una
crescita che non produce allargamento dei consumi o nuova occupazione. Si deve
pertanto abbandonare la vecchia prospettiva che il progresso, per essere tale,
si basi su una produttività in aumento di anno in anno. Ed occorrerà
contentarsi della vecchia normalità che ha caratterizzato le epoche anteriori
al 700. Del mondo prima della macchina a vapore. Gli attuali iPhone non
potranno aprire le porte a nuovi consumi, a nuovi redditi. E cioè a più svaghi,
più famiglie nuove, più elettrodomestici, più case… Non è BW
che lo dice ma due autentici giganti dell’economia: Larry Summers, candidato di Obama
alla guida della Fed, riguardo al quale, come ha rivelato nel suo blog il
premio Nobel Paul
Krugman: “da un po’ andavo
dicendo le stesse cose ma Larry, accidenti a lui, le ha dette meglio”.
Bluewind
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