giovedì 24 ottobre 2013

SERATA BLU


(SERATA BLU) 20/6/1914.Un’estate a Baden. Cittadina immersa tra 
gli  alberi ed affollata di casette, di vacanza, stile Biedermeier e di caffè all’aperto. La notizia fece improvvisamente tacere le orchestrine ed il brusio dei loro numerosi frequentatori. Ferdinando e consorte erano rimasti vittime di un assassinio politico a Sarajevo. Lo sgomento generale non fu pari  quando la stessa sorte toccò, a Mayerling, al principe Rodolfo. Figlio unico dell’imperatore F.Giuseppe. Di ben altra tempra, per le sue idee moderne e progressiste e, per questo, benvoluto da tutti. Il vecchio contadino, per il quale le uniche novità ad interessarlo erano quelle riguardanti il suo vigneto, non era consapevole di essere portatore di una terribile profezia, quando ebbe a dire “E’ stata un’estate quale da tempo non si vedeva. Avremo un vino straordinario. La gente si ricorderà a lungo di questa annata…” Una strana fratellanza ebbe ad unire ben presto tutte le classi. Tutti i ceti. Distratti da quell’evento (la guerra) che costituiva uno dei pochi diversivi di una vita spesse ripetitiva e monotona. Le dame della buona società giurarono solennemente (con dichiarazioni pubblicizzate sui quotidiani) che non avrebbero più pronunciato una sola parola in francese o inglese. Anche i letterati diedero un loro contributo, mediante una specie di sequestro dei beni culturali del passato. (Non furono più rappresentate le opere di Shakespeare). Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, si cominciò anche a dubitare dell’italianità di…Dante. Per le strade si videro con maggiore frequenza circolare degli strani carretti, trainati da cani, con sopra mitragliatrici pesanti. Era la guerra. Che infondeva in tutti un singolare entusiasmo e ,come ritenuto da Freud, doveva considerarsi una sorta di disgusto della civiltà, con il desiderio di staccarsi finalmente dal mondo borghese delle norme e delle leggi. Ed in tal modo sfogare i primordiali istinti del sangue e dell’homo cosiddetto sapiens. In effetti, dopo una pace che durava sin dal 1865, nessuno si rendeva conto  quale terribile esperienza fosse la guerra. Che, secondo molti, non era altro che uno squillare di marcie trionfali e non l’inizio di una lunga, penosa serata blu.
Lo spunto di questo post è stato tratto da alcune pagine di “Ricordi di un europeo” (Il mondo di ieri) di S. Zweig.
Bluewind


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