TRA ERRORI ED OMISSIONI (L’auto del 28/6/1914)
Franz Ferdinand avrebbe pure evitato di recarsi a Sarajevo.
Se non fosse stato per Franz Josef (l’imperatore) che questa volta aveva consentito
che la consorte, (moglie morganatica di Franz Ferdinand) lo accompagnasse in “veste ufficiale”.
Dopo che il primo attentatore (un ragazzo di 19 anni,
affetto da tubercolosi, un male all’epoca incurabile) non riuscì, se non
marginalmente, a centrare l’auto Graf & Stieft rossa decappottabile sulla quale
si trovavano i due regali coniugi, si decise di modificare il percorso delle
auto, ma stranamente omettendo di
comunicarlo agli autisti. Il secondo attentatore, che trovavasi in attesa lungo l’originario percorso, riuscì
pertanto nel suo intento di troncare, da breve distanza, le due vite.
La Graf & Stieft decappottabile venne, in
seguito, venduta ad un ufficiale, che, dopo una innumerevole serie di
incidenti, si convinse di farne dono ad un amico. Il quale, dopo appena sei
mesi ed, a seguito di un’incidente, vi morì dentro. Il nuovo successivo
proprietario la fece riverniciare in blu, ma il cambiamento di tinta non gli evitò
lo scontro nel quale ebbe a perdere, anch’esso, la vita.
L’auto venne acquistata da un museo viennese che,
durante la 2° guerra mondiale venne distrutto, assieme all’auto, da un
bombardamento aereo. Comunque l’Italia entrò in guerra, senza che il Parlamento
ne fosse informato (così sembra). Poiché il ministro degli esteri Sonnino aveva
in precedenza stipulato, all’insaputa del Parlamento, il cd. Patto di Londra. Che impegnava l’Italia
a scendere in guerra entro due mesi.
E così tra omissioni, pregiudizi ed errori, (forse) si preparò
la strada alla 2° guerra mondiale (ed a tutto ciò che la accompagnò durante e dopo ).
Bluewind
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