Continuazioni (di successo ?)
Di romanzi notissimi (Il momento di uccidere di J.Grisham, Fight
Club, Il Giovane Holden di J.D.Salinger,
ed altri ancora). Di successo. Imperversano, in preparazione, numerosi “seguiti”.
Forse anche perché gli (iniziali hanno
avuto una versione cinematografica. (Chissà se il miglior modo di scrivere romanzi
non sia quello di farli precedere da una versione cinematografica. Come
sosteneva al riguardo J.J.Abrams: in
fondo in ciò “non c’è nulla di male. Semplicemente “così “ è più facile venderli” i
romanzi). In effetti per alcuni di essi non si potrebbe ipotizzare un seguito che sia almeno di buon gusto. Sono gli
originali (iniziali) che andrebbero riletti. E che hanno una sicura valenza
letteraria. Come, per La Marcia Radetzky di J.Roth:
“Gli venne in
mente che era già passato mezzogiorno e che l’ora della partita a scacchi si
avvicinava. Ora non aveva più il suo compagno di gioco, ma decise ugualmente di
andare al caffè. Andò, come tutti gli altri giorni, al solito tavolo. La
scacchiera era ancora là, come il giorno prima. Il cameriere venne per portarla
via ma Scowronnek disse: Lasciate stare ! E giocò una partita da sé,
sorridendo, guardando di tanto in tanto il posto vuoto avanti a lui. Sentendo
il rumore leggero della pioggia autunnale. Che instancabilmente correva lungo i
vetri delle finestre.”
Non è senza una ragione che il post viene fatto accompagnare
dall’immagine dell’ultima dimora di Ciro il Grande. Semplice rifugio in pietra e
grandioso per la sua estrema semplicità. Poiché le imprese di Ciro (non quelle guerresche) testimoniano nei
millenni , di per se stesse, la loro indiscutibile
valenza. Senza necessità alcuna di trionfalismi architettonici o d’altro
genere.
Bluewind
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