SUBLIMINALMENTE
Validissimo e – sostanzialmente – contro corrente l’articolo
di Nicola
Gardini (cfr. su La Repubblica del 29/8 us, p.38: “Parole ed omissioni che cosa dicono…quando
tacciono”) che, mediante una carrellata sulle opere dei Grandi del passato
(tra i tanti : Kleist,
Cicerone, Sterne, Lacan, Coetzee, ecc) insegna, sostanzialmente, a leggere (se per lettura si intende
ciò che arricchisce, intellettualmente, l’individuo) per così dire, tra le righe. Evidenziando (l’articolo)
che spesso le apparenti omissioni di ciò che si legge potrebbero voler dire più
di ciò che l’autore ha scritto. E consentono di far assimilare al lettore, (a
volte quasi subliminalmente), come se fosse un proprio individuale
convincimento, ciò che apertis verbis
non si è inteso esplicitare. Ed a volte l’aforisma e la criptazione del
concetto sembrerebbero più significativi di ciò che l’autore “sembra” non aver detto. Ma che potrebbe anche avere una valenza di
convincimento di gran lunga superiore a quanto sarebbe stato esplicitato nello
scritto.
Bluewind
Grande Blue! Tu si che sei sublime e dolce come il miele salato
RispondiEliminaAbbraccio,Mirka
MIELE SALATO. E' una interessantissima locuzione.E' quasi un ossimoro. Come ghiaccio...bollente. Ciao. Mimmo
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