LA STRANA
ROSA DI COLORE LEGGERMENTE BLU (1/3)
Frequentava
quasi ogni giorno quella casa. Tutta in legno, Sulla spiaggia. Delimitata da
una bassa staccionata di in legno inaridito dal tempo, leggermente obliquata
verso l’interno per l’insistente violenza del vento del Baltico. Era il tipo di
abitazione nella quale volentieri si sarebbe trasferito. Ma non era possibile.
Quella casa era stata la scena di un delitto, commesso qualche giorno prima. Vi
era stato ucciso uno scienziato. Che era addetto ad un laboratorio missilistico
di ricerche, poco distante dalla casa. Il delitto non era di facile soluzione.
In quanto non esistevano indizi, impronte e quant’altro, erano inoltre del
tutto irriconoscibili le eventuali motivazioni. Si trattava indubbiamente di un
compito ben difficile per l’investigatore al quale erano state affidate le
indagini. Ma occorreva ugualmente svelare il mistero di quel delitto. Poiché il
luogo (la zona di Malmò) non tollerava tale
mistero. Poiché sembrava un luogo senza misteri. O forse così appariva. Ogni
volta che l’investigatore entrava in quella casa, si sedeva appoggiandosi al
lungo tavolo di legno naturale, costituente l’unico mobilio ivi esistente e
fissava quel bicchiere di vetro piuttosto spesso, non avente pretese estetiche,
nel quale trovavasi, quale unico fiore, una rosa di un colore azzurro
leggermente sbiadito. Era per così dire attirato da quella rosa che,
forse, poteva essere l’unico testimone della delittuosa vicenda. Forse era
questo solo uno dei sintomi della vecchiaia incipiente e dei cambiamenti che
produceva. Come quello di fargli credere di poter stabilire un contatto
empatico con ogni cosa. Animata od inanimata. Svelandogli tutto ciò di cui,
forse, l’oggetto o il soggetto osservato non risultava neanche essere
consapevole. (E’ questa una vicenda del tutto immaginaria ed ogni eventuale
riferimento a fatti o personaggi effettivamente esistenti deve considerarsi del tutto casuale
e comunque non voluto) (continua)
BW
Nessun commento:
Posta un commento