IMMERSE NELL’ANONIMATO
Riflettiamo (qualche volta) guardando le immagini di Lucia, Olga e Bernadetta che in una età, per taluni
da rottamare, hanno scelto di svolgere una vita difficile, ma normale, perché,
in fondo, è quella che svolgono, nel loro Paese, tante altre loro consorelle.
Che, anch’esse, non hanno la fisicità del glamour ma solo quello di essere
viventi, e vivono, in ogni istante, costantemente immerse nell’anonimato (e
nell’ovvietà). Senza alcun privilegio. Anche senza quello che conferirebbe loro
la notorietà. Con poche gioie ( aventi, prevalentemente, senso etico) e molti
dolori. E’ quello che scrive Marco Politi nel
Suo bell’articolo di fondo sul “Fatto Quotidiano”
del 10/9/14 aggiungendo che il loro esempio potrebbe essere l’unico per fuggire
dal “pozzo” nero in cui siamo caduti.
Bluewind
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