CALCIO (balilla)
Quella notte Paul si svegliò di soprassalto. Non per qualche
rumore, peraltro inesistente, ma per la sensazione che qualcuno fosse entrato
in casa. Sensazione che da tempo (da quando era stato fatto oggetto da un primo
attentato), funzionava come un campanello
d’allarme in situazioni di pericolo Afferrò la sua Beretta cal.9, che teneva
costantemente sotto il cuscino, e fu pronto a reagire, sparando e colpendo i
due intrusi, penetrati nella stanza, per ucciderlo (erano entrambi armati). Li
aveva colpiti in punti vitali, cosa che non avrebbe voluto, se fosse stato a
mente lucida e non sotto lo stress dell’aggressione. Essendo da sempre
contrario a rivestire, contemporaneamente, la triplice veste di poliziotto,
giudice e giustiziere. Ma tale modo di reagire, sparando e colpendo punti
vitali, forse faceva parte di un riflesso condizionato, acquisito da quando
frequentava la scuola di tiro. E, questa volta, ne avevano fatto le spese i due
manigoldi venuti per ucciderlo e che mai avrebbero immaginato che che la
vicenda sarebbe finita in tal modo. Ma forse qualcosa cominciava a non
funzionargli bene dentro. E forse era tempo di prendere un periodo di
distensione. Di riposo. Anche perché, dopo consimili episodi, gli venivano alla
mente, frasi, battute o situazioni che nulla, proprio nulla, avevano da
spartire con l’episodio verificatosi. Questa volta gli tornò alla mente la
battuta di Churchill (non se ne
garantisce l’autenticità) secondo il quale la dimensione psicologica degli
italiani sarebbe quella di perdere le partite (forse di calcio) come fossero guerre e le guerre come fossero partite. (continua).
NB.I fatti, i personaggi, i nominativi, le vicende
e quant’altro sono puramente immaginari , inesistenti ed esclusivo frutto della
fantasia dell’autore.
Bluewind
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