Tutto
si compra e tutto si vende.
Ma
sembra che all’atto pratico, poco o nulla sia cambiato.
Sul
piano etico e su quello produttivo.
E
tutto è come sempre. Con la disoccupazione mai così alta, con un dato negativo
peggiore di quello riscontrato in tutta la ns storia. (così almeno scrive La Stampa del 30/11/14).
si
misura considerando anche i venditori di
castagne e di zucchero filato. E forse anche i cespiti della malavita.
Rientrando, sembra, anch’essa nel Pil. Nonostante l’impegno, anche
giornalistico, di inventare, il mondo giovanile, come categoria emergente ma
avente, anch’essa, motivazioni consumistiche.
<Bw
BW
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